Pineto. Sarà Pineto ad ospitare il dibattito regionale contro l’ipotesi di realizzazione del Centro Oli ad Ortona. Il Sindaco Luciano Monticelli questa mattina ha partecipato all’incontro che si è tenuto proprio ad Ortona alla presenza di rappresentanti di altre amministrazioni comunali e alle associazioni ambientaliste contrarie alla costruzione di una simile opera.
Il Governo Regionale aveva approvato qualche tempo fa un provvedimento che in sostanza impediva la costruzione del Centro Oli. Nei giorni scorsi però la notizia secondo cui il Governo Berlusconi ha impugnato dinanzi alla Corte Costituzionale la legge regionale sul Centro Oli, varata per fermare la deriva petrolifera che interesserebbe il litorale abruzzese, ritenendo la “Regione non competente in materia, che invece può essere disciplinata da leggi statali o da direttive comunitarie”.
Ciò significa che se la Corte Costituzionale dovesse accogliere il ricorso dello Stato contro la Regione Abruzzo, il Centro Oli verrebbe realizzato. L’incontro di stamane ad Ortona è servito a rinsaldare il patto di alleanza stipulato tra i Comuni e le associazioni ambientaliste contro il piano di petrolizzazione dell’Abruzzo. La preoccupazione è altissima.
E Pineto, uno dei primi Comuni a sollevare già un anno e mezzo fa il problema, organizzando anche iniziative e dibattiti pubblici sull’argomento, è stato sollecitato da Claudio Censoni, presidente dell’associazione per la Difesa del Bene Comune, a farsi carico di nuove iniziative, a cominciare da un dibattito pubblico contro il Centro Oli.
“Credo che la questione sulla petrolizzazione del territorio abruzzese”, ha spiegato il Sindaco Luciano Monticelli, “sia assai seria. La Regione aveva approvato la legge contro la deriva petrolifera. Ma il sospetto è che sia stata un’azione di facciata in quanto crediamo che il Presidente Gianni Chiodi sapesse già che il Governo centrale avrebbe poi impugnato il provvedimento in virtù di una competenza che non spetterebbe alla Regione. Quanto prima parlerò con i miei colleghi sindaci e con i responsabili delle associazioni ambientaliste perché questa volta il segnale che deve arrivare da chi tiene veramente al nostro Abruzzo deve essere ancora più forte. Non permetteremo alle multinazionali del petrolio di trivellare il nostro mare, di desertificare l’Abruzzo, “uccidendo” i suoi abitanti. Non faremo la fine della Val D’Agri in Basilicata“. Al largo del litorale di Pineto è prevista la realizzazione di un pozzo petrolifero a non più di 5 chilometri dalla costa.