Martinsicuro. Il capannone Speca, struttura prefabbricata realizzata a sud del cimitero di Martinsicuro, sarà abbattuto. Sembra avvicinarsi l’epilogo di una lunga e travagliata vicenda giudiziaria, che riguarda l’immobile, realizzato 25 anni fa, all’interno della cosiddetta fascia di rispetto del cimitero.
Nei giorni scorsi, infatti, si è tenuto un vertice tra l’amministrazione comunale, il proprietario che realizzò l’immobile e i rappresentati di un istituto di credito (sullo scheletro del capannone è iscritta un’ipoteca) alla luce di una recente pronunciamento del tribunale, che ha dato via libera all’abbattimento della struttura. Il capannone Speca (nella foto), nel corso degli anni, ha rappresentato una grana per le varie amministrazioni civiche che si sono succedute alla guida della città. L’immobile, di fatto mai utilizzato, infatti, era stato realizzato all’interno della fascia di rispetto annessa al cimitero, e alcuni confinanti, all’epoca, presentarono dei ricorsi, che ebbero due effetti: la revoca della concessione prima e una successiva ordinanza di demolizione (del 2003), mai eseguita. Per cercare di sanare la situazione, sul finire degli anni ’90, fu anche ridotta la fascia di rispetto da osservare per le costruzioni vicine al cimitero, escamotage però che non ha mutato lo stato delle cose. Ora, però, i tempi per l’abbattimento della struttura (che poi dovrebbe creare le premesse per un ampliamento verso sud del cimitero), sembrano maturi. Chi, all’epoca, ha realizzato l’immobile, infatti, si è detto disponibile a demolire il manufatto, operazione che renderebbe inutile la gara d’appalto che l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Abramo Di Salvatore, aveva indetto per perfezionare la stessa operazione, per poi rivalersi sullo stesso privato. Il tema del capannone Speca era tornato d’attualità nelle scorse settimane, quando il gruppo consiliare di An aveva chiesto lumi sulla vicenda, visto che la vecchia ordinanza di demolizione non era stata mai eseguita.