Teramo, appello alla Regione: Confidi vitali per le piccole imprese

confidiTeramo. La Regione Abruzzo deve approvare il disegno di Legge di riforma in materia di Confidi. E in fretta.

E’ l’appello lanciato dalle confederazioni regionali di Casartigiani, Cna, Confesercenti e Confocooperative riunite, questa mattina, in conferenza stampa.

Un disegno di legge fermo in Commissione dall’autunno scorso, che darebbe un ampio respiro alle piccole imprese del territorio.

Il Confidi, infatti, dà la possibilità di accedere al credito bancario, con un tasso d’interesse più basso.

Dall’altra parte, gli istituti bancari sono maggiormente predisposti all’erogazione di finanziamenti in presenza della garanzia del Confidi.

E’ una legge molto innovativa” ha detto Gianfranco Mancini, Casartigiani “che risponde alle esigenze delle piccole e micro imprese. Tuttavia, se non si procederà subito all’approvazione e, quindi, al passaggio alla fase esecutiva, si potrebbero registrare molti cadaveri tra le imprese, il 30% delle quali non riesce ad accedere appunto ai finanziamenti”.

Le Confederazioni presenti si sono dimostrate all’unanimità favorevoli alla Legge Regionale, ma auspicano all’unisono un’accelerazione dei tempi di approvazione.

“In un periodo di forte crisi economica” ha aggiunto Flaminio Lombi, Confesercenti “è sempre più forte la richiesta di accesso al credito da parte delle piccole imprese e questa è una legge giusta che supera la mono-settorialità”.

La Legge Regionale, infatti, introduce il Confidi unico, senza alcuna distinzione tra i diversi settori di competenza, imponendo così un accorpamento del Confidi regionale, al momento troppi e poco patrimonializzati.

“E’ importante che si dia un impulso positivo al sistema economico” ha detto Giampiero Ledda, Confcooperative “perché oggi una cooperativa che si inserisce nel mercato come micro-piccola impresa, senza una garanzia non riesce a gestire la liquidità”.

Dello stesso parere anche Gloriano Lanciotti, Cna, secondo il quale “l’accorpamento delle piccole strutture è l’unica soluzione per rimanere nel mercato. La legge regionale in discussione è sicuramente valutata positivamente, ma se non sarà dotata delle risorse necessarie servirà a ben poco. Oggi soffriamo un’eccessiva richiesta di garanzie da parte del sistema bancario, a causa del difficile momento economico che si sta attraversando. Per questo il Confidi deve avere più risorse alimentate, a loro volta, dalla Regione. Ben venga, dunque, questa legge, ma facciamo in fretta”.

E del rapporto banca-impresa ha parlato anche Giandomenico Di Sante, presidente della Confcommercio e di un importante istituto di credito locale.

“Le banche avvertono il ruolo di maggiore responsabilità che ricoprono nel processo di crescita delle imprese, consapevoli del fatto che il progresso è una condizione che va di pari passo con la crescita del territorio”.

Secondo Di Sante, il Confidi rappresenta uno strumento provvidenziale per i piccoli imprenditori, soprattutto in un momento come questo, di grandi cambiamenti.

“L’Abruzzo sta vivendo una doppia emergenza” ha concluso “dovuta alla crisi economica a livello nazionale, al terremoto ed alla questione sanità a livello regionale. Sono convinto però che ci siano le energie sufficienti per uscirne. Su questo, siamo fiduciosi”.

Marina Serra


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