Alba Adriatica, esposto sulla stalla dei rom

stalla_cavalli_albaAlba Adriatica. Un esposto-denuncia, inviato al Comune ai carabinieri e alla società Autostrade, per far luce sulla stalla che ospita cavalli all’incrocio tra via Colle Bianco e via Certosa, alla periferia ovest di Alba Adriatica.

 

L’associazione culturale “ Per non dimenticare” prende carta e penna, e dopo aver raccolto una serie di dettagliate informazioni, ha deciso di sollevare il caso (peraltro già noto da più di un anno) della realizzazione, in maniera abusiva e su di un terreno di proprietà delle Autostrade (in zona sottoposta a vincolo, classificata come fascia di rispetto), di un manufatto dove sono ospitati dei cavalli, che sarebbero di proprietà di famiglie rom. “ Da una serie di verifiche effettuate”, si legge nell’esposto-denuncia dell’associazione culturale, “risulta che la costruzione sarebbe stata realizzata senza nessuna autorizzazione, per giunta su di un’area di proprietà delle Autostrade. Chi chiediamo, come sia possibile che tale operazione possa essere stata perfezionata senza che nessuna autorità abbia avviato una procedura di rimozione?”. Per queste ragioni, l’associazione nata sulla scia dell’omicidio di Emanuele Fadani, ha deciso di segnalare la vicenda (per certi versi paradossale) alle autorità in modo che sia fatta chiarezza e ripristinata le legalità. Ad essere sinceri, l’anomalia segnalata dall’associazione albense, circa un anno fa, era stata già oggetto di una serie di verifiche da parte dell’ufficio urbanistica del Comune di Alba, che ha dapprima ordinato la sospensione dei lavori (provvedimento che non è stato rispettato), e poi ha emesso invano un’ordinanza. Le irregolarità nella realizzazione della struttura (nella foto), dalle carte in possesso del Comune, sarebbero evidenti, solo che le possibilità per l’ente di intervenire non sono molte. Buona parte del suolo su cui è stata edificata la stalla, infatti, è di proprietà delle Autostrade, che all’epoca si sono limitate a una semplice diffida. Grazie all’esposto, ora, la questione potrebbe tornare d’attualità.

 

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