Teramo. E’ stato presentato questa mattina davanti all’assemblea dei sindaci, il nuovo piano industriale della Ruzzo Reti. Un piano illustrato dal presidente Antonio Forlini che dovrà essere approvato, tra circa una ventina di giorni, e che paventa anche un aumento della tariffe.
E se i sindaci da una parte plaudono alla scelta di Forlini di rendere tutti partecipi in assemblea del nuovo piano, dall’altra si va cauti sulla possibilità di far pagare di più i cittadini. Tutti appaiono concordi su una cosa: il commissariamento dell’Ato, ente d’ambito territoriale dell’acqua, deve finire. “Va avanti da otto anni, direi che possano bastare – ha affermato il sindaco di Giulianova, Francesco Mastromauro – Per quanto concerne la possibilità di aumentare le tariffe, vogliamo prima risposte in merito al completamento degli impianti di depurazione e sullo stato generale delle nostre condotte”.
Questo anche alla luce delle 103 rotture (come ha svelato il Prefetto Valter Crudo) che hanno coinvolto le adduttrici della Ruzzo Reti durante le ultime ondate di maltempo. Rotture però, è bene anche ricordarlo, sfuggite di mano, per così dire, anche per colpa della mancanza di energia elettrica in alcune zone, cosa che non ha permesso il monitoraggio elettronico ai tecnici del Ruzzo.
“Se ad un aumento delle tariffe corrisponde un miglioramento dei servizi, ben vengano – è il pensiero del sindaco di Teramo Maurizio Brucchi – Questo piano industriale contiene dei passaggi molto importanti e purtroppo c’è da sottolineare che non ci sono risorse per investire. L’Ato? Sì, il commissariamento deve finire”.