%E2%80%9CUna+vita+da+Social%E2%80%9D%2C+Giulianova+prima+tappa+abruzzese+della+Polizia+di+Stato+sui+rischi+del+web
abruzzocityrumorsit
/cronaca/cronaca-teramo/115354-una-vita-da-social-giulianova-prima-tappa-abruzzese-della-polizia-di-stato-sui-rischi-del-web.html/amp/

“Una vita da Social”, Giulianova prima tappa abruzzese della Polizia di Stato sui rischi del web

“Una vita da Social”, è la campagna itinerante di informazione organizzata dalla Polizia di Stato, in collaborazione con il ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e il Garante per l’Infanzia sui rischi che corrono i minori navigando attraverso i social network.

Prima tappa abruzzese a Giulianova di questa importante iniziativa rivolta soprattutto agli studenti delle scuole medie e degli istituti superiori. Il camion della Polizia di Stato, adeguatamente attrezzato per ospitare gli studenti ha fatto sosta dinanzi al Centro Congressi Kursaal.

Ufficiali e sottufficiali hanno dialogato con i ragazzi illustrando tutti quelli che possono essere i rischi che corrono nel web. Ad parlare il progetto di informazione il dirigente del compartimento della Polizia Postale per l’Abruzzo Elisabetta Narciso. Il web nasconde molte insidie e distorce il mondo reale.

“I minori hanno a che fare con una realtà virtuale”, sottolinea il dirigente della Polpost, “spesso sotto mentite spoglie si nascondo malintenzionati. Quindi bisogna sempre fare molta attenzione. Richieste di amicizie da parte di sconosciuti o di persone che fanno finta di essere dei ragazzi devono essere sempre valutate, rivolgendosi o al genitore o all’insegnante”.

Adescamento online e pedopornografia online sono i reati maggiori che vengono riscontrati. Per quanto riguarda invece il cyberbullismo la nostra regione al momento è un’area considerata per certi versi pulita, nel senso che questo fenomeno fortunatamente non ha attecchito come nelle altre.

“Si sono registrati pochissimi casi in questo senso”, prosegue la dottoressa Narciso, “ai ragazzi bisogna parlare, redarguirli. Una delle nostre mission è andare nelle scuole e incontrare i ragazzi per sensibilizzarli in merito a quanto può accadere riprendendo atti di bullismo nei confronti dei coetanei e mandando poi i video sul web”.

Fondamentale dunque la campagna di informazione ma anche il ruolo dei genitori o degli adulti che hanno il compito di controllare i loro figli, nati in un’era digitalizzata e che ha creato un solco profondo ma non insormontabile tra due generazioni divise comunque da pochi anni di differenza.

“Il ruolo dei genitori è importantissimo. Noi facciamo opera di sensibilizzazione non soltanto coi ragazzi, ma anche con i loro genitori, organizzando degli incontri pomeridiani per raccontare direttamente a mamme e papà quelli che sono i rischi del web”.

Gli studenti sono stati invitati a fare sempre molta attenzione alle foto che si scattano, i cosiddetti selfie, che poi pubblicano sulla pagina facebook. Non sono pochi gli episodi in cui si registrano ricatti nei confronti dei minori. I ragazzi hanno manifestato grande attenzione e sono apparsi incuriositi dalle pratiche illustrate dagli agenti della polizia stradale, della scientifica. Simulazione anche di un giovane pastore tedesco femmina, Ketty di 3 anni, dell’unità cinofila antidroga di Pescara, che ha individuato in una scatola polvere di cocaina che il “conduttore”, cioè il poliziotto che ha in consegna lo splendido “agente a 4 zampe”, aveva nascosto poco prima.