Passata la mareggiata è tempo di dare uno sguardo alle condizioni in cui versa la spiaggia di Cologna, nel tratto che va dalla foce del fiume Tordino sino all’altezza del torrente Borsacchio, in piena Riserva Naturale.
Le correnti di Grecale hanno depositato su un tratto di arenile di circa 5 chilometri quintali di rifiuti di plastica provenienti dalla discarica di Coste Lanciano, erosa nuovamente dal Tordino dopo la piena delle recenti ore. Rispetto a 2 anni fa, la situazione è meno grave, ma resta il fatto che quel vecchio impianto di smaltimento rappresenta una vera e propria bomba ecologica ogni qualvolta il livello delle acque del fiume sale di almeno un metro, come è accaduto recentemente a seguito della pioggia caduta per quasi 48 ore ininterrottamente.
L’esperienza del marzo del 2011 e di dicembre 2013, insomma, non sembra aver insegnato nulla. Perché a distanza di qualche anno quel vecchio impianto di smaltimento del pattume, chiuso da quasi 40 anni, non è stato ancora messo in sicurezza.
Le responsabilità? Innanzitutto della burocrazia tutta italiana, e poi di chi impedisce di fare anche il più piccolo intervento. Comunque, il Genio Civile di Teramo e il Comune di Roseto hanno espresso parere favorevole alla sistemazione dei massi ciclopici sull’argine sud dell’asta fluviale, all’altezza della discarica di Coste Lanciano.
Lavori che avrebbero potuto essere eseguiti già lo scorso autunno ma che la burocrazia, per un mero cavillo legato ai termini utilizzati per classificare il progetto, ha bloccato richiedendo una nuova procedura.
Nel frattempo, il Tordino è tornato ad erodere l’invaso dei rifiuti, scaricandone per la terza volta in 4 anni una buona parte in mare (circa un quinto rispetto all’intero volume).
Le correnti marine hanno poi fatto il resto rigurgitando il pattume sull’arenile colognese a circa un mese dalle festività pasquali, quando arriveranno i primi turisti. Riuscirà il Comune di Roseto a garantire la pulizia della spiaggia in tempo?