Teramo. “Sono sei mesi che chiediamo l’intervento dell’ARAP per la manutenzione del nucleo industriale di Sant’Atto che versa in uno stato di abbandono totale”. Inizia così lo sfogo di Valerio Pelusi, presidente del Comitato della Frazione di Sant’Atto, il cui sottopasso, ieri si è completamente allagato con le forti piogge, diventando di conseguenza un grave pericolo per gli automobilisti.
“In particolare – prosegue – abbiamo chiesto l’accensione di 16 lampioni presenti lungo la strada che dal nucleo industriale porta alla piazza di Sant’Atto, presenti ormai da 30 anni e mai accesi. Una mera questione di sicurezza stradale e sociale. Alcuni di questi lampioni andrebbero riposizionati o rimossi in quanto pericolanti”.
E non basta: “Inoltre ci sono numerose discariche abusive a causa della scarsa illuminazione e dell’incuria generale.
Oggi alcuni nodi sono venuti al pettine con l’allagamento del sottopasso vicino al convento di Sant’Atto. Una pericolosa ‘piena’ che avrebbe potuto mettere in pericolo la vita di molti automobilisti. Inizia ad essere in pericolo la sicurezza dei cittadini, non possiamo dimenticare quello che successe al sottopasso dell’autostrada di Mosciano qualche anno fa. L’ARAP latita”.
Oggi alcuni nodi sono venuti al pettine con l’allagamento del sottopasso vicino al convento di Sant’Atto. Una pericolosa ‘piena’ che avrebbe potuto mettere in pericolo la vita di molti automobilisti. Inizia ad essere in pericolo la sicurezza dei cittadini, non possiamo dimenticare quello che successe al sottopasso dell’autostrada di Mosciano qualche anno fa. L’ARAP latita”.