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Potatura ‘selvaggia’: il WWF scrive ai comuni della Provincia di Teramo

Teramo. “Quante volte capita nelle nostre città di vedere intere alberature distrutte da tagli indiscriminati fatti passare per potature? E quante volte le stesse piante su cui si è intervenuti in maniera così dissennata dopo poco tempo vengono abbattute perché ormai incapaci di riprendersi?”

Il WWF Teramo, che continuamente riceve segnalazioni al riguardo da parte di cittadini, ha inviato una nota a tutti i Sindaci dei Comuni della provincia per raccomandare maggiore attenzione negli interventi di potatura che periodicamente vengono condotti.

Nella nota, indirizzata anche all’Amministrazione Provinciale di Teramo ed al Comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato, l’Associazione ha evidenziato il valore culturale, ambientale e paesaggistico delle alberature di tutto il territorio provinciale quale patrimonio della collettività meritevole di tutela e conservazione.

“Gli alberi ed il verde urbano, sia in spazi pubblici che privati, producono – scrive il WWF – numerosi ‘servizi ecosistemici’ per la cittadinanza, contribuendo a ridurre l’inquinamento ed il rumore, migliorando il microclima e perfino incidendo sul bilancio energetico delle nostre case, con positivi effetti sui cambiamenti climatici. Le piante, compresi cespugli e siep, devono quindi essere tutelate, valorizzate e gestite con cura, incrementandone la presenza dove possibile.
I benefici offerti dalle piante sono direttamente proporzionali al volume delle loro chiome, per cui se gli alberi vengono potati in modo non corretto, la loro efficacia diminuisce moltissimo.  Con i tagli indiscriminati effettuati si perdono le funzioni ricreative, di abbellimento del paesaggio, nonché la possibilità di rifugio avifauna ed altra fauna minore.  Effettuare potature in piena primavera o in estate, ad esempio, significa compromettere la vita stessa dell’albero ormai in piena fase vegetativa. Le potature sono interventi da pianificare per la stagione tardo autunnale ed invernale, ma che, probabilmente per ragioni economiche, non vengono mai eseguite nella stagione giusta.
E qualsiasi intervento di potatura della vegetazione, quando necessario per la salute degli alberi o per reali motivi di sicurezza, dovrebbe essere effettuato salvaguardando le specie nidificanti presenti ed evitando di arrecare loro disturbo nel periodo riproduttivo e dell’involo. La primavera e l’estate (in particolare da marzo a luglio) rappresentano le stagioni più importanti per la vita degli animali selvatici in quanto coincidono con la fase riproduttiva a cui poi segue una fase altrettanto delicata nel corso della quale i nuovi nati devono affrontare numerose difficoltà in un ambiente molto spesso profondamente diverso da quello naturale. I tagli e le potature comportano problemi non solo per le piante interessate, ma anche per tutte le aree verdi delle immediate vicinanze: il disturbo ed il rumore, infatti, determinano l’abbandono dei siti di nidificazione e di riproduzione vicini. In passato nei comuni era presente personale che sapeva come gestire la vegetazione: oggi tutto questo è scomparso e spesso gli interventi vengono effettuati senza alcun supporto tecnico da parte di esperti”.

Per il WWF “è necessario invertire la rotta: una corretta gestione del patrimonio arboreo rappresenta un modo per rendere le nostre città più belle oltre che un modo per risparmiare denaro poiché una buona cura fa evitare di spendere denaro pubblico per successivi interventi riparatori e nuove piantumazioni”.