Pescara. “La direzione verso cui intende muoversi questa amministrazione, e’ la regionalizzazione del sistema bibliotecario”. Esordisce in questo modo il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Sandro Mariani, a proposito della vicenda della Biblioteca “Delfico”, tornata al centro del dibattito politico negli ultimi giorni.
Dopo le attenzioni manifestate da Provincia e Comune di Teramo, la parola conclusiva spetta infatti all’ente regionale che deve chiarire le proprie intenzioni sulle competenze, anche in materia culturale, che dal primo gennaio non sono piu’ in capo alle Province.
“La mia attenzione sul patrimonio e la risorsa rappresentati dalla Biblioteca Delfico per la nostra provincia – continua Mariani – risale a qualche mese fa, quando abbiamo cercato di anticipare una soluzione di carattere regionale, che coinvolgesse tutte le biblioteche provinciali, sulla scorta di un progetto di legge gia’ esistente, al quale, purtroppo, nelle pieghe di bilancio, non e’ stato possibile dare copertura economica”. Allo stato attuale dunque la Regione e’ sollecitata a trovare in tempi brevi una soluzione che chiarisca il destino dell’istituzione libraria teramana. “Ho manifestato tutto il mio impegno al presidente D’Alfonso – aggiunge Mariani – per trovare di comune accordo, una soluzione per tutelare il prezioso giacimento culturale della Delfico ed ho trovato pronta volonta’ di accoglimento delle mie istanze. D’Alfonso si e’ mostrato disponibile ad instradare un percorso di regionalizzazione del sistema librario, che ritengo adeguato al livello di salvaguardia necessario in questo frangente ed altresi’ importante per stimolare la funzione delle biblioteche in futuro”.
In ultima analisi, quindi, la Regione si sta orientando a mettere in rete le risorse bibliotecarie su un livello maggiore di interscambio che ne aumenti anche la fruibilita’ per i cittadini utenti. “Ritengo opportuno – conclude Mariani – in una regione come la nostra, approfittare di questa situazione per evitare di mettere ‘pezze’ di livello locale che poco producono, se non la sterile sopravvivenza, bensi’ iniziare a far capire ai cittadini che possono e devono pensare su scala piu’ ampia nei riguardi delle ricchezze di cui il nostro territorio e’ dotato”