Il Wwf contro l’ipotesi di riaprire un tratto dell’Area Marina Protetta del Cerrano al prelievo delle vongole, seppur controllato. In una nota l’associazione ambientalista contesta la proposta del Cogevo, il consorzio di gestione delle vongolare, che ha presentato in Regione un progetto relativo all’attrezzo che verrebbe utilizzato per pescare il mollusco. Secondo gli armatori si tratta di un attrezzo artigianale che non andrebbe ad alterare l’equilibrio dei fondali.
Secondo il Wwf, invece, lo strumento che dovrebbe essere calato in acqua per pescare le vongole sarebbe del tutto simile ad una turbosoffiante. Dura la presa di posizione degli ambientalisti che tornano ad accusare i pescatori di vongole.
“Il COGEVO si è fatto promotore di azioni di palese violazione della normativa di tutela”, dicono gli ambientalisti, “durante le quali vongolare con turbosoffianti, alle prime luci dell’alba, sono entrate nel perimetro dell’AMP con il nome delle imbarcazioni coperto. Sul punto sono state fatte molteplici segnalazioni alla magistratura ed è intervenuta più volte la Capitaneria di Porto”.
Comunque, l’L’Assessore regionale alla Pesca, Dino Pepe, affronterà la questione nel corso della Conferenza regionale in programma domani 30 gennaio, con all’ordine del giorno proprio l’acquisizione del parere sulla proposta di riformulazione del Regolamento di disciplina delle attività consentite nell’Area Marina Protetta “Torre di Cerrano”.
Sulla questione è intervenuto anche Walter Squeo, vice presidente del Cogevo il quale ha ribadito che l’attrezzo proposto non arrecherebbe alcun danno. Critica inoltre gli ambientalisti. “Dovrebbero occuparsi soprattutto della tutela dei fiumi”, ha sottolineato Squeo, “visto che scaricano in mare di tutto. E abbiamo visto anche cosa è successo un paio di settimane fa al fiume Tordino. Non mi pare però di aver sentito la voce del Wwf. I veri ambientalisti siamo noi, visto che rispettiamo il mare e lo difendiamo essendo la nostra fonte di lavoro”.