“Sono convinto che il Cirsu tornerà ad essere la fabbrica dei materiali, come avrebbe dovuto essere da tempo. Nel polo tecnologico di Grasciano entreranno rifiuti e usciranno materie prime”.
Franco Gerardini, responsabile dell’area rifiuti della Regione Abruzzo, punta con decisione sul polo tecnologico di Grasciano, di proprietà del Consorzio Intercomunale per i rifiuti solidi urbani di cui fanno parte i Comuni di Giulianova, Roseto, Mosciano, Bellante, Notaresco e Morro d’Oro. Trasformare la struttura in un vero e proprio impianto in grado di produrre materie prime dai rifiuti stessi.
Il Governo regionale e gli organi competenti hanno già tracciato una linea guida da seguire per fare in modo che l’impianto possa finalmente ripartire nella sua interezza.
“Il nuovo consiglio di amministrazione del Cirsu”, ha sottolineato ancora Gerardini, “sta svolgendo un buon lavoro. La Regione dal canto suo ha varato un piano che consente alla struttura di Grasciano di essere un punto di riferimento per la provincia di Teramo, ma non solo visto che il polo tecnologico è pubblico e può essere messo a disposizione del bacino abruzzese”.
L’azione del governo abruzzese mira in qualche modo a limitare l’azione monopolista che c’è nella nostra Regione in materia di rifiuti. C’è poi un altro aspetto su cui bisognerà avanzare delle soluzioni. E’ quello legato al futuro degli ex lavoratori Sogesa, la società che era il braccio operativo del Cirsu, licenziati a fine ottobre. Da tempo chiedono di poter essere di nuovo assorbiti nel ciclo lavorativo e produttivo dell’impianto di Grasciano. Ma al momento la situazione è di assoluto stallo.
Intanto, in Abruzzo la gestione rifiuti presenta delle situazioni difficili, soprattutto nell’area del pescarese e del chietino. Situazioni di criticità, come le ha definite lo stesso Gerardini. “L’impiantistica che è deputata alla gestione dei consorzi o delle loro società”, dice il responsabile regionale dell’area rifiuti, “non è ancora al 100 per cento. In altre realtà, invece, vediamo risultati importanti”.