In carcere sono finiti soggetti noti agli inquirenti, quattro residenti a Pescara e due a Scafa e Torre de’ Passeri: le accuse nei loro confronti sono di furto in concorso in abitazioni, con varie circostanze aggravanti quali l’aver agito in tre o più persone, l’aver approfittato dell’età avanzata della persona offesa, ma anche e soprattutto con l’uso del mezzo fraudolento consistito nel far credere alle vittime di essere addetti al controllo ed alla manutenzione delle tubature dell’acqua, del gas, o qualificandosi quali appartenenti alle Forze dell’Ordine.
Sono stati contestati altresì la ricettazione e l’indebito utilizzo di strumenti di pagamento diverso dal denaro contante.