Sentenza Rigopiano, i familiari delle vittime: “Non in nostro nome”

Pescara. Stillicidio, calvario, seconda morte. Durissime le parole, all’indomani della sentenza, del comitato dei parenti delle vittime della tragedia di Rigopiano.

Le sole 5 condanne, ritenute comunque ridotte, e le 25 assoluzioni lasciano attoniti i parenti, dopo la rabbia feroce esplosa ieri in tribunale a Pescara durante la lettura della sentenza.
Ieri si aspettavano il giorno della giustizia. Oggi, nel giorno dello sconforto, i partenti delle 29 persone morte il 18 gennaio 2017 affidano a un post su Facebook la richiesta amara:

Dopo 6 anni di stillicidio e di calvario nella determinata e dignitosa richiesta di verità e giustizia, ieri presso il tribunale di Pescara è stata emessa una sentenza, a nostro avviso, ingiusta ed irrispettosa.

Con poche parole e tanta freddezza, è stata scritta una delle più brutte pagine di storia giudiziaria italiana. La sentenza di ieri, oltre che uccidere per la seconda volta i nostri Angeli e catapultare tutti noi familiari nello sconforto e nella disperazione di 6 anni fa, ha lanciato un pessimo messaggio a tutti gli italiani e, ahimè, a chi amministra il nostro Paese. Il nostro MAI PIÙ è stato sottovalutato e quasi schernito, in un’aula di tribunale, da chi emette sentenze in nome del popolo italiano. NO!!!

NON IN NOSTRO NOME, NO!!!

foto: ansa.it

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