Rigopiano. I riscontri investigativi “fanno emergere dagli atti acquisiti inizialmente” e sottoposti “ad un attento riesame” da parte dei militari del Nucleo Carabinieri Forestali Pescara “evidenti contraddizioni nella ricostruzione degli eventi accaduti nei giorni dell’emergenza Rigopiano”.
Nel documento di 26 pagine, si ricostruiscono tutti gli avvenimenti riferiti al prima, durante e al dopo la tragedia del 18 gennaio 2017 quando una valanga travolse l’hotel Rigopiano di Farindola, con 29 morti e 11 sopravvissuti.
In particolare il documento si concentra sulla convocazione del Comitato operativo per la viabilità (Cov) relativamente a una riunione del 24 gennaio successivo alla tragedia, in cui si certifica che il Cov era stato convocato il 16 gennaio, due giorni prima che la massa di neve interrompesse le strade di accesso all’hotel. Circostanza, quella della convocazione del 16 gennaio, che non ha trovato riscontro nelle deposizioni del comandante della polizia stradale di Pescara Silvia Conti, del comandante del reparto operativo dei carabinieri Gaetano La Rocca, dell’ingegner Giuseppe De Fabritiis e del geometra Casaccia dei vigili del fuoco, componenti del Centro operativo viabilità.
Il 24 gennaio 2017 alle 13:00 presso il centro operativo (Com) di Penne “si teneva una riunione tecnica di Coordinamento allargata al Comandante Provinciale dei vigili del fuoco a cui partecipano il Prefetto di Pescara, Francesco Provolo, il Questore Misiti, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Riscaldati, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Mora, il Vice Prefetto Vicario Torlontano,il comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco Palano.
Il prefetto Provolo, secondo quanto riportato nel verbale a sua firma iniziava la riunione elencando tutte le operazioni effettuate dalla prefettura di Pescara già dal 16 Gennaio ovvero l’apertura della Sala Operativa, insediamento del Centro Coordinamento Soccorsi e la convocazione del Comitato Operativo Viabilità. Circostanze già smentite dalle evidenze investigative già descritte”, si legge nel documento.
E proprio la riunione del 24 gennaio è al centro di nuova inchiesta giornalistica della TgrAbruzzo secondo la quale la riunione si svolse in un magazzino e non nel centro operativo.