La scena era stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza e la donna aveva sporto denuncia. LNDC Animal Protection si era messa subito a disposizione della proprietaria del cane, offrendo il proprio sostegno legale. Il processo di primo grado si è concluso con una condanna a 3 anni. “Siamo stati presenti all’udienza di primo grado e ci siamo costituiti parte civile”, fa sapere Michele Pezone – Legale e Responsabile Diritti Animali di LNDC Animal Protection. “La condanna riguarda non solo l’uccisione del povero cagnolino ma anche altri reati compiuti dall’uomo e c’è stato uno sconto di pena dovuto alla scelta del rito abbreviato, ma siamo comunque ovviamente soddisfatti per questa sentenza.
È importante che chi commette reati così gravi capisca l’orrore di cui si è reso responsabile e paghi il suo conto con la società”. In questo caso, l’uccisione di un animale ha avuto un minimo di giustizia ma purtroppo non va sempre così, visto che le pene previste dal nostro ordinamento sono ancora troppo lievi. LNDC a tal proposito ha lanciato una petizione per chiedere di modificare il Codice Penale affinché chi compie atrocità sugli animali venga arrestato e punito in maniera adeguata.