«Sarà un momento riservato ai soli sacerdoti, a quelli che se la sentono, ai meno anziani – spiega monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo – nel pieno rispetto delle regole».
La celebrazione solenne che è sempre un momento comunitario partecipato, previsto nella Settimana Santa, il giovedì mattina o il mercoledì sera che precedete la Pasqua, poteva essere “recuperato”, secondo le indicazioni della Congregazione del Culto Divino, entro il giorno di Pentecoste e «lo abbiamo pensato, questa volta, – continua il presule – come un momento intimo. Ci dispiace di non poter condividere questa solennità con i fedeli e con i religiosi. Ma la gente sarà con noi, nella nostre mani tese ad invocazione dello Spirito, nella preghiera presbiterale di intercessione, nella benedizione degli olii santi utili alle comunità per la celebrazione dei sacramenti, l’olio dei catecumeni e l’olio degli infermi, nella consacrazione del Crisma».
“Mi aiuterete con la vostra preghiera a ringraziare il Signore per il mio Episcopato” aveva scritto monsignor Valentinetti nella comunicazione inviata ai presbiteri e ai religiosi per l’evento; mercoledì, infatti, è anche l’anniversario del suo episcopato.
«Venti anni fa venivo ordinato vescovo dal cardinal Camillo Ruini, allora Presidente della Cei – ricorda monsignor Valentinetti – e, per celebrare questo giubileo, stavamo pensando ad un appuntamento comunitario per tutta la diocesi. Questo tempo, però, ci ha riportato all’essenziale, alla sobrietà e forse è giusto così: nel rito della messa crismale un momento fondamentale è il rinnovo delle promesse sacerdotali e, fare memoria del mio Sì al Signore, del mio Sì al servizio del prossimo, farlo insieme ai sacerdoti con cui condivido il ministero e che continuo a ringraziare per la testimonianza di fede, di disponibilità e di umanità che ogni giorno mi dimostrano, è senza dubbio la festa più bella che potessi desiderare».