È la richiesta del presidente del consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri intervenendo nel dibattito inerente la riapertura o meno delle scuole a partire da mercoledì 17 febbraio.
“È una questione di logica”, afferma, “oggi Pescara, così come la sua provincia, come la vicina Chieti, sono nel cuore della ‘tempesta’ Covid-19 con una evidente diffusione della variante inglese del coronavirus che, come hanno dimostrato gli scienziati e i medici, ha una forte contagiosità proprio sui bambini, anche i più piccoli. È quindi assurdo pensare di rimandare la fascia della popolazione più a rischio nelle aule, dove, seppur con tutte le precauzioni e cautele, dal distanziamento dei banchi all’uso delle mascherine per 5 o 6 ore continuative sino alle finestre aperte con due gradi di temperatura esterna, comunque è impossibile evitare un minimo di contatto. E allora, siccome la gravità del momento ci impone di adottare comportamenti che non siano schizofrenici, la Regione Abruzzo appoggia il sindaco Carlo Masci e chiede la proroga della chiusura dei nostri Istituti scolastici sino a quando le condizioni di diffusione del virus non consentiranno la revoca del provvedimento”.
Sul caso intervengono anche i sindacati FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS CONFSAL E GILDA UNAMS, che, pur condividendo la scelta di operare lo screening posto in essere per gli alunni della scuola Media, contestano la scelta di non procedere con uno screening selettivo per le bambine e i bambini della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria prima della riapertura delle scuole.
“Non c’è altro tempo da aspettare”, affermano in una nota congiunta, “Chiediamo, pertanto, un rapido e deciso intervento in tal direzione, in mancanza del quale la decisione di tener chiuse tutte le scuole appare decisione di buon senso. Agli alunni e al personale scolastico devono essere assicurate condizioni di sicurezza, alle famiglie garanzie e tutele”.