È stata condannata una donna di 35 anni che avvicinava le persone promettendo amore, salvo poi derubarle
Una romena di 35 anni è stata condannata a 2 anni di reclusione per un colpo tanto rapido quanto sorprendente. Inizialmente accusata di rapina, il reato è stato derubricato in “furto con destrezza”, ma la pubblica accusa ha comunque chiesto sei anni di prigione. La difesa, dal canto suo, ha cercato di ottenere una pena ancora più leggera, chiedendo la riqualificazione del reato in “furto con strappo”. Alla fine, però, la condanna è arrivata: due anni di reclusione.

Ma cos’è successo in quella giornata che sembrava cominciare come una qualunque altra? Un anziano signore, reduce da una visita in ospedale dove aveva lasciato la moglie, si ferma davanti a una rosticceria per acquistare qualcosa da mangiare. Mentre è in procinto di risalire in macchina, viene avvicinato da una donna che si fa subito notare con una richiesta curiosa: “Cerco lavoro”.
Un avvio innocente, ma il colpo era già in preparazione. Pochi istanti dopo, la donna cambia strategia, saltandogli addosso con una dichiarazione ancor più sconcertante: “Ti amo, voglio fare l’amore con te”. Un cambio di scenario così improvviso da sembrare quasi fuori da un copione scritto.
L’uomo, preso alla sprovvista, tenta di liberarsi della donna, che nel frattempo non sembra intenzionata a fermarsi. La reazione è immediata: la spinge fuori dalla macchina, la strattona con forza, finendo per sbatterla anche contro un palo della segnaletica. “Chiamate i carabinieri!”, grida disperato, ma la folla intorno a lui, confusa, pensa che si tratti solo di un litigio amoroso e decide di non intervenire.
Prometteva amore, ma la realtà era un’altra
Solo qualche secondo dopo, il malcapitato realizza quello che era realmente accaduto. La donna, infatti, non si era allontanata a caso. Si è infilata velocemente in una Fiat Punto nera che si trovava a pochi metri di distanza. A quel punto, l’anziano ha capito che quella serie di effusioni senza senso aveva solo uno scopo: sottrargli il Rolex da 8.000 euro che portava al polso.

La rapina, orchestrata con una rapidità incredibile, era stata eseguita mentre lui non faceva che reagire all’apparente follia della donna. Il furto si è consumato in pochi minuti a Pescara, all’incrocio tra viale Muzii e via Regina Elena, vicino al bar Napoli.
A svelare l’identità della ladra sono state le telecamere di sorveglianza del bar, che, unite alle riprese di una salumeria vicina, hanno permesso agli investigatori di mettere insieme i dettagli necessari. Le immagini sono state diffuse a tutte le questure italiane, e la risposta è arrivata da una questura del Nord: la ladra era già conosciuta per una lunga serie di furti simili, con una tecnica collaudata che l’aveva vista colpire almeno venti volte.
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Nonostante un riconoscimento impreciso da parte della vittima e di un testimone, la condanna è stata confermata: due anni di reclusione. Un furto che, pur compiuto con destrezza, non è sfuggito alla giustizia. Un colpo ben orchestrato, ma che non è riuscito a sfuggire alla polizia. La ladra dovrà ora pagare il prezzo di un crimine tanto rapido quanto ingegnoso.





