Il fatto risale alla notte tra il 21 e il 22 maggio 2022 sulla sponda del fiume Pescara a Villanova di Cepagatti, davanti all’ex centro commerciale.
Questa volta, a cadere nella rete di controllo sono stati 4 persone di Caserta. Durante la perlustrazione per il controllo nelle acque interne contro il bracconaggio notturno della fauna ittica (come disposto dalla Regione Abruzzo) la squadra anti bracconaggio composta da Fedele Manuela, Masciulli Ferri Fabio, Sonsini Alessandro, ha individuato un’automobile parcheggiata in modo da non essere avvistata dalla strada dal cui rapido accertamento sono state notate alcune attrezzature da pesca. Nel frattempo, tramite il servizio informatico, si è anche scoperto che l’assicurazione della macchina era stata stipulata nella provincia di Caserta.
Le guardie si sono così inoltrate nella vegetazione a margine del fiume Pescara e hanno individuato 4 persone che stavano pescavano con attrezzature non consentite che permettono la cattura delle anguille. Le guardie, in attesa dei bracconieri, hanno allertato la Centrale Operativa del Nucleo Radio Mobile dei Carabinieri di Pescara.
Verso le 22 i quattro pescatori, con torcia in mano, si sono avviati verso la macchina dove però c’era la squadra anti bracconaggio ad attenderli.
Pesca sportiva dopo una passeggiata a Pescara: è la risposta data alle guardie ambientali che hanno proseguito con il controllo del cofano posteriore della macchina da dove sono saltati fuori canne da pesca particolari e ombrellini che solitamente i bracconieri più esperti utilizzano per la cattura delle anguille (specie protetta). Oltre all’attrezzatura sono state rinvenute 6 anguille vive che sono state rimesse subito nel fiume.
Dall’identificazione da parte dei Carabinieri di Pescara è stato accertato che nessuno di loro grava di precedenti penali. I 4 sono stati denunciati in stato di libertà sia per le violazioni dell’articolo 4 della legge 110/75 per il possesso di arnesi e oggetti atti a offendere. Multati anche amministrativamente per un totale di circa 9 mila euro. Al proprietario è stata confiscata la macchina dopo il rinvenimento degli esemplari di fauna ittica protetta a bordo. La squadra antibracconaggio ha interrotto un’attività illecita molto importante se si pensa che il pescato viene successivamente immesso sul mercato nero privo di qualsiasi controllo sanitario con il pericolo sulla salute pubblica.
Del fatto sono stati avvisati i Carabinieri del Cites i quali provvederanno ad ulteriori accertamenti.