La struttura sorgerà in via Rigopiano, su un’area acquistata dal Comune di Pescara alcuni anni fa e sulla quale è già stata realizzata una parte degli alloggi destinati ai militari, che saranno ultimati entro quest’anno.
Il complesso nella sua interezza sarà pronto nel 2020 e prevede anche un parco, interamente a disposizione dei cittadini.
I fondi stanziati dall’Agenzia del Demanio comprendono anche una somma, pari a poco meno di 600mila euro, che verrà utilizzata per la progettazione della nuova caserma. La gara d’appalto sarà pubblicata entro due mesi.
“Domani”, fanno sapere il sindaco Alessandrini e il vicesindaco Blasioli, “il responsabile dei lavori dell’Agenzia del Demanio avvierà il primo contatto con il Comune per chiedere l’autorizzazione allo svolgimento dei saggi geologici sulla zona dove sorgerà la caserma, un atto che è propedeutico alla redazione del progetto. Stretti i tempi anche qui, entro l’estate, se l’iter non subirà imprevisti, potrà essere affidata la progettazione. Un passaggio che rende certe le poste per la realizzazione della caserma, pari a oltre ulteriori 4.000.000 di euro messi a disposizione dall’Agenzia del Demanio e che consentiranno il completamento e l’apertura della struttura entro il 2020/2021, questo anche grazie ad una rimodulazione dei volumi e dei finanziamenti originari”.
“Infine nei circa 7.900 metri quadri di verde adiacenti al complesso, è in fase di realizzazione Il Parco dello Sport, un’area in concessione al Comune che diventerà più bella e fruibile grazie all’intervento da 300.000 euro reso possibile dalla sinergia fra Comune e CONI, che ha finanziato una quota pari a 150.000 euro. Un progetto bellissimo che prevede arredi, strutture sportive e verde e che restituirà piena dignità e bellezza a tutto il quartiere e che consentirà alla zona dell’ospedale di avere il Parco sportivo più sicuro di Pescara. E’ questo il modo migliore di operare per le Amministrazioni. Collaborare tra di loro come Comune e Regione fanno da quattro anni a questa parte e mettere sotto la lente di ingrandimento le grandi incompiute”.