Le ispezioni erano finalizzate ad eseguire ulteriori accertamenti e campionamenti. Intanto i militari del Nas, su delega della Procura di Pescara, che coordina le indagini, stanno continuando a sentire i genitori dei bimbi, a margine dell’indagine epidemiologica avviata dall’azienda sanitaria. I laboratori dell’ospedale, inoltre, stanno ripetendo le coprocolture sui campioni nuovamente prelevati sui bimbi, per valutare l’evolversi del quadro clinico. Contestualmente i Carabinieri Forestali di Pescara stanno ascoltando i genitori dei bambini che non sono finiti in ospedale.
Obiettivo degli accertamenti è quello di ascoltare tutte le famiglie degli iscritti nelle scuole coinvolte, oltre al personale, per ricostruire in modo dettagliato la vicenda. Prosegue, inoltre, il lavoro dell’Istituto Zooprofilattico, che sta analizzando i campioni di cibo sequestrati nei centri cottura.
Quattro gli indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura: sono tutti rappresentanti delle due ditte che, in Ati, gestiscono il servizio di refezione scolastica. I reati ipotizzati sono adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari, commercio di sostanze alimentari nocive, di natura colposa, e lesioni colpose.
Solo due giorni fa, i carabnieri hanno prelevato dagli uffici del Comune di Pescara una copiosa quantità di documenti inerenti la gara d’appalto del servizio di refezione scolastica: un contratto quinquennale da 16 milioni di euro vinto dall’associazione di impresa composta da Cir Food (in foto, la sede emiliana) e la Bio Ristoro Italia.