“A seguito della segnalazione da parte della Polizia Stradale di Pescara alla Sala Operativa”, riferisce una nota dell’Anas, “una squadra di pronto intervento Anas si è subito recata sul posto senza però riscontrare né la presenza di calcinacci sul piano viabile né la presenza del presunto veicolo danneggiato in prossimità dell’opera, il cui conducente non avrebbe dunque atteso l’intervento della Polizia Stradale, come auspicabile”.
“Il personale Anas”, prosegue la nota, “ha poi proceduto all’ispezione visiva del ponte senza però ravvisare alcuna imperfezione delle pareti dell’opera. Tale valutazione è stata in seguito confermata dai tecnici Anas in un successivo sopralluogo che hanno inoltre verificato la perfetta staticità e stabilità dell’opera, in accordo anche con quanto riportato dagli organi di Polizia”.
Questa, quindi, la deduzione della società che gestisce la strada a scorrimento veloce: “Al momento del presunto evento sul sovrastante cavalcavia erano in corso lavori di pavimentazione e non può affatto escludersi che a danneggiare il parabrezza del veicolo siano stati, non calcinacci distaccatisi dall’opera, bensì piccoli frammenti presenti sul sovrastante piano viabile”.
Il caso è montato freneticamente, nelle ultime ore, sugli strascichi di quanto accaduto al ponte Morandi di Genova. Ma Anas, che in Abruzzo gestisce oltre 700 tra ponti e viadotti, rassicura sull’esecuzione “in maniera permanente controlli di vigilanza ed ispezione con cadenza trimestrale ed annuale per la verifica e certificazione delle condizioni di stabilità delle opere”, oltre ad aver “avviato in Abruzzo anche una verifica a tappeto della consistenza delle parti superficiali (copriferri) delle opere d’arte, comprese quelle che sovrappassano altre strade al fine di garantire la massima sicurezza alla circolazione”.
“Proprio sull’Asse”, conclude la nota dell’Anas, “nell’assenza operativa dei soggetti preposti e responsabili, si è svolta anche oltre le proprie competenze, con specifici interventi strutturali finalizzati al mantenimento delle condizioni di sicurezza e transitabilità, così come è avvenuto per il cavalcavia di competenza del Consorzio Asi Chieti Pescara, non di gestione Anas”.