Pescara. Circa un centinaio ieri hanno partecipato ieri pomeriggio al sit-in di protesta davanti alla sede della Regione Abruzzo di via Passolanciano per chiedere certezze sul futuro dell’impianto sportivo Le Naiadi, chiuso dopo il fallimento decretato dal Tribunale di Pescara.
In piazza dipendenti e collaboratori della Progetto Sport Gestione Impianti, società che aveva la gestione delle piscine prima del fallimento, e della Sportlife – società gestita da Vincenzo Serraiocco, ex amministratore della Progetto Sport – assieme ai diversi genitori di ragazzi che svolgevano attività nell’impianto. I manifestanti hanno anche chiesto a gran voce il pagamento di stipendi e rimborsi arretrati, auspicando risposte dall’assessore regionale alle Attività Produttive Mauro Febbo.
“Abbiamo chiesto alla Regione – spiega il segretario regionale della Slc Cgil, Guido Cupido – di provvedere al più presto alla riapertura delle Naiadi anche per non pregiudicare la fine della stagione sportiva e agonistica. Qui non si tratta solo del futuro di settanta lavoratori, ma anche del domani di una delle strutture sportive più grandi della regione. Dopo la riapertura che speriamo arrivi al più presto, anche auspichiamo che sia garantita la continuità dei lavoratori che fino a ieri hanno lavorato con la Progetto Sport Gestione Impianti. Questa deve essere una priorità”.
Piero Perna, Rsu lavoratori Naiadi, ha parlato, riguardo proprio le maestranze, di possibili sviluppi a breve. “Nelle ultime ore – ha spiegato – è venuta fuori la possibilità di un esercizio provvisorio da parte della Progetto Sport Gestione Impianti, nonostante il fallimento. Sarebbe una strada che permetterebbe la riapertura delle Naiadi, e una prospettiva almeno a breve termine”. Al sit-in era presente anche l’ex commissario tecnico della nazionale italiana di pallanuoto e oggi allenatore del Pescara, Paolo Malara.
FEBBO: SOLUZIONI ENTRO POCHI GIORNI
“Noi contiamo entro la fine della settimana prossima di risolvere tutti i problemi e per questo devo ringraziare la curatela fallimentare per il lavoro e lo sforzo che sta producendo per rispettare e anzi abbreviare i tempi. Quattro, cinque giorni per chiudere gli adempimenti burocratici che una qualunque curatela deve portare a termine, e partiremo credo con l’apertura delle buste”, ha poi detto Febbo, nel corso dell’incontro con i sindacati e rappresentanti dei lavoratori.
“Sul reintegro dei lavoratori – ha spiegato Febbo – pur non essendoci la clausola sociale per i lavoratori ritengo che chi vincerà il bando non avrà problemi a reintegrarli. Cosa però non scritta nel bando di gara per cui potremmo anche intervenire, grazie all’art. 11 del bando stesso, per modifiche o addirittura anche con l’annullamento del bando di gara stesso. Lavoreremo comunque con chi subentrerà per tutelare le maestranze. Per quanto riguarda gli stipendi arretrati sono garantiti dalla curatela fallimentare che ha dei fondi, grazie anche al congelamento di alcune somme che ora sono a disposizione della curatela. Per il tfr i lavoratori possono scegliere se rivolgersi all’Inps, oppure farsi pagare dalla stessa curatela”.
“Oggi abbiamo però la necessità di aprire le buste – ha aggiunto – e di affidare la gestione. Con la curatela siamo d’accordo di accelerare al massimo i tempi. Ci stiamo lavorando, e il Settore Patrimonio della Regione mi ha assicurato che ci sono sia le risorse, sia i preventivi per intervenire e ripartire, ma poi ci sono delle difficoltà oggettive visto che domani staccheranno la luce, con le pompe che si fermeranno. Ci sono dei problemi, ma pur essendo stati nominati da nemmeno due mesi ci stiamo lavorando, considerando che questi sono problemi che come noto si trascinano da anni. C’è un bando che non abbiamo fatto noi, la clausola di salvaguardia non ci è stata inserita, e mi chiedo, cosa hanno fatto prima i sindacati? Cosa ha fatto la precedente amministrazione con quel bando? Noi abbiamo trovato le carte già sul tavolo. Ora cerchiamo di lavorare bene e risolvere il problema per garantire tutti: i dipendenti, i collaboratori, gli utenti, e lo stesso patrimonio della Regione che riteniamo importante”.
Febbo ha parlato poi anche del project financing riguardante la struttura delle Naiadi elaborato dalla precedente Giunta Regionale. “C’è un delibera regionale che conosco – ha sottolineato – perché come presidente della Commissione di vigilanza ho seguito la questione, e so che gli uffici stanno lavorando perché una volta dichiarata la pubblica utilità, non è che la Regione può tornare indietro. Noi siamo d’ accordo con 18 mesi di affidamento temporaneo e poi questo grande progetto che potrà secondo noi far risorgere l’impianto che ha una grande valenza sportiva e turistica. I lavoratori devono sapere che stiamo cercando di risolvere i problemi. Devono avere un po’ di pazienza, anche perché si sta lavorando per garantire i posti di lavoro”.
Le buste saranno aperte quasi certamente il prossimo 3 maggio. All’incontro in Regione erano presenti anche il presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri, il vice presidente Domenico Pettinari, il consigliere regionale Antonio Blasioli, e i candidati sindaco di Pescara Carlo Masci e Carlo Costantini.
SERRAIOCCO: ATTIVITA’ A CHIETI
“Stiamo lavorando in queste ore a una soluzione, affinché si possa garantire lo svolgimento delle attività sportive, sospese alle piscine Le Naiadi per la nota chiusura dell’impianto, a tutti i tesserati del settore Propaganda della Sportlife”. Lo ha dichiarato questa sera l’amministratore della Sportlife Vincenzo Serraiocco.
“Entro qualche giorno annunceremo la soluzione che prevede, grazie all’accordo con la Teateservizi che gestisce per conto del Comune di Chieti la piscina teatina (con la Sportlife che si occupa della parte agonistica) per trovare degli spazi vasca – spiega – al fine di poter garantire la ripresa delle attività per i nostri ragazzi del settore Propaganda che per cause, non dipendenti dalla nostra società e dalla nostra volontà, hanno dovuto interrompere la pratica agonistica. Ringrazio la Teateservizi per la sensibilità dimostrata e spero che già dalle prossime ore i nostri ragazzi possano tornare alla pratica sportiva”.