Pescara. Accertamenti delle forze dell’ordine in corso a Pescara su quanto accaduto ieri per la piccola cerimonia con cui è stato ha dato l’ultimo saluto a Mimmo Grosso, storico leader della marineria, morto in ospedale a causa del Coronavirus e di alcune patologie pregresse.
Dall’ospedale, la salma ha effettuato un passaggio davanti alla sua abitazione, poi sul molo Sud e su quello Nord, dove era ormeggiata l’imbarcazione di Grosso. E’ proprio nel piazzale del molo Nord, dove gli operatori della marineria hanno fatto risuonare le sirene dei pescherecci, si sarebbe creato un’assembramento che – questo sotto accertamento – avrebbe fatto riscontrare diverse violazioni dei decreti del premier Conte finalizzati a contrastare la diffusione del coronavirus.
Gli investigatori stanno ora identificando i presenti, che dovrebbero essere sanzionati in base a quanto previsto dal Dpcm.
Diversi gli esponenti del mondo politico, tra cui anche il sindaco Carlo Masci, che ribatte: “Non ho potuto né voluto sottrarmi all’obbligo e al dovere di un gesto di pietà cristiana al passaggio del feretro di un concittadino strappato all’affetto dei cari dalla pandemia di Coronavirus. Non esistono pertanto casi né polemiche da alimentare strumentalmente”.
“Ho incrociato per strada il carro funebre con le spoglie di Mimmo Grosso mentre mi recavo in Comune per l’assise civica – dice il primo cittadino – Sul lungofiume Nord, all’altezza di via Puccini, mi sono fermato il tempo di segnarmi con la croce, per poi immediatamente proseguire verso il Municipio ed effettuare il previsto collegamento on line del consiglio comunale durante il quale si sono ascoltate attraverso le finestre aperte le sirene delle imbarcazioni per il saluto all’esponente della marineria”.
“I fatti sono fatti e non sono neppure da interpretare, per la loro totale chiarezza e assoluta trasparenza, perché non ci sono state né deroghe né eccezioni a quanto disposto su scala nazionale dai Dpcm e su scala locale dalle ordinanze che io stesso ho emanato. Non risultavano peraltro pervenute richieste di autorizzazione a effettuare esequie né tanto meno avrebbero potuto essere inoltrate o accettate, stante la situazione sanitaria e le prescrizioni per evitare il contagio. In ogni caso – conclude il sindaco – sul posto erano presenti appartenenti alle forze dell’ordine”.