Pescara. “La rigenerazione urbana passa anche attraverso un nuovo regolamento da parte delle Amministrazioni locali sui dehors. Un atto che deve nascere da un lavoro sinergico e un accordo dei portatori di interesse ovvero le amministrazioni e gli operatori commerciali oltre alla comunità”.
Così il presidente della Fipe- Confcommercio di Pescara Riccardo Padovano che poi entra nel merito: “Nel periodo della pandemia e anche in questo momento particolare a livello economico si è visto che concedendo agli operatori commerciali gli spazi all’aperto giusti, senza pregiudiziali, ma quegli spazi che consentissero di poter svolgere la propria attività commerciale, si è data una grande opportunità di socializzazione come far fare alle persone l’aperitivo cenato, il caffè all’aperto. Tutto quello che si è sempre fatto e che si è potuto fare. Ma ci deve essere la buona volontà della politica e della pubblica amministrazione che deve capire che quegli spazi rappresentano una grande opportunità ma che questi stessi spazi all’aperto devono essere regolamentati. Dehors condivisi ma regolamentati con l’amministrazione pubblica e che non debba rappresentare una opportunità solo del centro cittadino ma di tutta la città e il comprensorio”.
“Il 30 settembre prossimo – aggiunge Padovano – scadono i permessi per i dehors concessi per il periodo Covid e dunque credo che sia arrivato il momento di sedersi attorno ad un tavolo e affrontare questo tema”. Secondo i dati dell’Ufficio Studi Fipe-Confcommercio, solo il 17,3 % dei Comuni ha esonerato gli esercenti dal pagamento del suolo pubblico mentre il 20,3 % ha optato per la riduzione di un terzo del suo valore. Per il resto nel 53,2% dei casi, il canone è stato ripristinato per intero dal 1 aprile 2022, così come sono state cancellate le procedure semplificate per le nuove concessioni.
“Arrivati agli sgoccioli dell’estate, ora si ripresenta a Pescara in particolare la problematica della movida nel centro cittadino. Credo che sia in questo caso fondamentale lavorare insieme ovvero operatori, politica e cittadini, per evitare polemiche e ricorsi, ma anche per disciplinare la movida con un senso comune. I giovani e non da oggi la sera escono per socializzare e divertirsi. Ricordo che già dagli anni Novanta si iniziò a parlare di movida come si ricorderà nella zona di Pescara Vecchia. Ma la movida è oggi una costante di tutte le città medio-grandi. La gente ha il diritto di uscire, mangiare fuori e socializzare così come i residenti hanno il diritto di riposare nella propria casa. Dico questo per – conclude il presidente della Fipe-Confcommercio di Pescara – che ci sono i residenti ma anche le attività e i loro gestori che hanno investito sul territorio. Leggere che una attività chiude per il Covid, il caro bollette, o perché in generale non riesce più andare avanti fa male. La morale è che bisogna convivere e rispettare le regole nelle società moderne all’insegna del bene comune”.