Sulla vicenda la Procura di Pescara ha aperto un fascicolo con 9 indagati, mentre è stato disposto un accertamento interno da parte della Asl di Pescara.
In queste ore è in corso l’autopsia, e l’audit clinico, promosso dall’azienda sanitaria con l’obiettivo di ascoltare tutti i soggetti interessati e ricostruire l’accaduto, si svolgerà mercoledì.
La bimba è stata sottoposta a un intervento di palatoschisi, il trattamento della malformazione del palato che si accompagna al cosiddetto labbro leporino. Dopo l’operazione, eseguita lo scorso 28 giugno, la bimba – ricostruisce il legale della famiglia, che ha presentato una denuncia in Procura – sarebbe stata colta da una crisi respiratoria e non avrebbe mai ripreso conoscenza.
Tenuta in vita dalle macchine, è stata ricoverata in Rianimazione fino allo scorso 3 luglio, quando è morta.
Alcune malformazioni hanno favorito la crisi respiratoria della bambina di 21 mesi, di San Salvo, avvenuta nell’ospedale di Pescara durante un intervento al palato. In seguito a tali complicazioni la piccola ha riportato danni encefalici che, pochi giorni dopo, ne hanno causato la morte.
Sono le prime indicazioni affiorate dall’autopsia disposta dal pm Fabiana Rapino ed eseguita dal medico Cristian D’Ovidio. L’autopsia è durata quasi 5 ore e ora il medico legale sarà chiamato a confrontarsi con il pool di esperti nominato dalla Procura e formato, oltre che da D’Ovidio, dai professori Michele Scesi e Ascanio Martino.
I tre esperti avranno 90 giorni di tempo per consegnare la propria relazione. È presto, al momento, per formulare ipotesi circa eventuali responsabilità o condotte errate o omissive. Nove gli indagati tra medici e infermieri. All’autopsia ha preso parte anche il medico legale Ilvo Polidoro in qualità di consulente delle difese.