Pescara. Una donna quasi ottantenne, gravemente malata, prigioniera in casa perché nello stabile dove abita in via Thaon de Revel – Marina Sud di Pescara – non c’è un ascensore, costretta, ogni qual volta deve andare a fare la chemioterapia in ospedale, scendere con una sedia tra con innumerevoli difficoltà.
A denunciare il caso è il capogruppo dell’Udc al Comune di Pescara Massimiliano Pignoli, che lancia con la donna un appello alle istituzioni preposte, Ater in primis: “Dobbiamo trovare assolutamente una soluzione perché questo è un caso umano disperato con una signora, anziana e malata, prigioniera nella casa dove vive da oltre cinquanta anni. Non può scendere dalla sua casa, in quanto abita al quarto piano e non c’è un ascensore. La donna è gravemente malata e ogni volta per lei dover uscire per andare in ospedale a sottoporsi a delle cure è un problema grandissimo, con i familiari che in qualche modo riescono a trasportarla con la sedia per le scale, ma questo credo che nel 2020 non significa vivere in maniera dignitosa”.
“Faccio appello alle istituzioni”, aggiunge Pignoli, “e soprattutto alla Regione perché come si trovano i fondi per abbattere il Ferro di Cavallo io penso che si possano e si debbano trovare alcune decine di migliaia di euro per mettere un ascensore o un montacarichi nelle case che ne sono sprovviste. Quindi che non si facessero proclami roboanti, quando poi non si riesce neanche a sistemare o trovare un ascensore per una persona anziana e malata che vive in questa casa Ater alla marina sud di Pescara. Che si dia concretezza, se ci sono i fondi, alle urgenze.
A quello dell’anziana, Pignoli aggiunge anche “il grido di aiuto e la testimonianza di un papà che nel quartiere San Donato ha un bambino di 14 anni che soffre di distrofia muscolare e che si trova a dover far fronte ogni mattina al medesimo problema, e cioè ogni mattina mettersi letteralmente il ragazzo sulle spalle dal quarto piano, per poterlo fare uscire di casa e accompagnarlo a scuola. Ecco questo sono i drammi quotidiani della nostra società, e questo è allora il momento in cui l’Amministrazione Comunale, unitamente alla Regione e all’Ater devono mettersi al lavoro per risolvere questo dramma, ed altri simili che ci sono nella nostra città”.
“Dobbiamo soprattutto in questo caso”, conclude Massimiliano Pignoli, “interloquire con l’Ater perché come diceva anche la signora ci sono delle abitazioni abbandonate, murate e che l’Ater dice che non può aggiustare perché mancano,i fondi, e allora ripeto: ci sono i soldi per abbattere il Ferro di Cavallo, che si trovino allora anche i soldi per rimettere a posto queste case e darle a queste persone che ne hanno il diritto, per vivere nel 2020 come tutti gli altri cittadini del mondo”.