Ennesimo gravissimo episodio che arriva alla ribalta della cronaca accaduto in un ospedale della città abruzzese ai danni del personale medico o paramedico
Purtroppo oramai non fanno quasi più notizia, ma non si fermano le aggressioni agli operatori sanitari in Italia. I dati sul fenomeno infatti sono molto chiari e soltanto nell’ultimo anno le aziende sanitarie italiane hanno registrato un incremento del 5,5% degli episodi di violenza ai danni del personale, consolidando una tendenza già osservata negli ultimi anni. In media, ogni azienda ha subito 116 episodi nell’arco dell’anno solare.
Una volta era l’ultimo rifugio nella battaglia contro una qualsiasi malattia, adesso invece è diventato soltanto un teatro di guerra quotidiana, dove il personale medico e paramedico è tutti i giorni in trincea, rischiando aggressioni, minacce e percosse che non risparmiano nessuno, come l’ultimo episodio accaduto al pronto soccorso dell’ospedale di Pescara qualche giorno fa ha purtroppo confermato.
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Sarà per la cronica difficoltà in cui si dibatte la sanità italiana, sarà per la mancanza di rispetto oramai totale che abbiamo per il lavoro altrui, ma quello che accade quasi quotidianamente negli ospedali italiani non è più da paese civile. Sanitari minacciati con pistole alla testa, calci, pugni e spintoni come in una rissa da strada, pronto soccorso trasformato in campo di battaglia, medici e infermieri costretti a dimettersi o fuggire all’estero per paura.
Un ultimo report pubblicato proprio in questi giorni ha evidenziato come nei primi 3 mesi del 2025 si è registrato addirittura un incremento del 37% delle aggressioni, per una media mensile di 2161 episodi di violenza e un totale di 6483 aggressioni fisiche e verbali (comprese di sommerso) tra il 1 gennaio e il 31 marzo 2025 al personale medico e paramedico dei nosocomi italiani.
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L’ultimo episodio in ordine di tempo è accaduto al pronto soccorso di Pescara nella serata di giovedì scorso, quando un 45enne di origini marocchine, privo di fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine, ha aggredito all’improvviso un’ infermiera durante il suo normale turno di lavoro, provocandogli lesioni fisiche importanti, per poi tentare la fuga prima però di essere fermato e arrestato dai Carabinieri arrivati sul posto, allertati dallo stesso personale dell’ospedale.
Ennesimo gravissimo episodio che solleva nuovamente tanti interrogativi sulla sicurezza negli ambienti sanitari, frequentemente teatro di aggressioni. “Trauma contusivo alla regione dorsale, ferita escoriata della cute, stato ansioso reattivo e contusione della parte toracica”, con una prognosi di dieci giorni, questo il referto medico che lo stesso ospedale, dove il sanitario lavora, ha emesso. L’aggressione sarebbe avvenuta, come sempre, per futili motivi mentre l’extracomunitario si trovava all’interno del reparto di emergenza. Senza alcun apparente preavviso, l’uomo avrebbe colpito ripetutamente l’operatrice sanitaria con calci e pugni, costringendola a ricorrere proprio alle cure dei colleghi dello stesso pronto soccorso.