Pescara: 3 nuovi autovelox ma i ciclisti vogliono la Zona 30 ovunque

Pescara. Nuovi autovelox attivi in città, ma per i ciclisti non basta e chiedono la Zona 30 in tutta Pescara.

Fiab Pesarabici, con una lettera aperta che pubblichiamo integralmente, esulta per i nuovi autovelox attivati in città ma, lamentando una diffusa distrazione degli automobilisti, chiede che su tutte le strade di Pescara venga imposto il limite di velocità a 30 chilometri orari.

Abbiamo appreso dal comunicato stampa dell’Assessorato alla Mobilità del Comune di Pescara che dal 22 febbraio è stato (finalmente) attivato in Via di Sotto uno dei tre autovelox cittadini. Da tempo lo stesso Comune ha avvisato a suon di comunicati stampa e di altri mezzi di comunicazione che sarebbe entrato in funzione questo strumento che dovrebbe rendere la strada più sicura limitando la velocità massima a 30 km/h.

Tutto il centro abitato dovrebbe avere tale limite per rendere un po’ più agevole e sicura la vita dei cittadini ed in special modo la vita dell’utenza debole della strada costituita da pedoni e ciclisti.

Assistiamo oltretutto a curiosi incidenti stradali di automobili che non cozzano contro altri veicoli in transito, ma escono di strada, si ribaltano, urtano auto in sosta provocando danni molto seri: cosa succederà mai? L’unico vero motivo di tanta stranezza è la distrazione, nella stragrande maggioranza dei casi: e noi che frequentiamo la strada notiamo quotidianamente il principale fattore di distrazione di questa epoca.

Tutte le città europee, e quindi italiane, stanno lavorando anche alla riduzione del limite massimo di velocità a 30 km/h per un motivo molto semplice: lo spazio di arresto di un automobilista che procede a 30 km/h è di 13 metri (se va bene) mentre questo spazio sale a 30 metri a 50 km/h. Una differenza enorme che incide anche sulle conseguenze dell’impatto con un pedone o un ciclista: a 30 km/h una persona investita riporta danni paragonabili ad una caduta dal primo piano di un’abitazione mentre, per un impatto con un veicolo a 50 km/h, si riporterebbero danni come se si cadesse dal terzo piano!

Risulta comprensibile come anche l’uso del casco per un ciclista sia pressoché inutile in casi simili. Speriamo quindi di non assistere a proteste con frasi tipiche come “il Comune vuol fare cassa” oppure “le auto di oggi sono più sicure”: sì, per gli automobilisti!

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