Pescara. Si chiamano Zita, Dany, Happy, Zeus, Aloha, Antonietta, Aurora, Gioia, Sara, Ru, Primula, Sotèr, Barbetta e Taj e sono le 14 tartarughe recuperate nel 2018, dopo una cattura accidentale, dai motopescherecci “Nuova Zita”, “Daniela Madre”, “Antonietta”, “Zeus” e “Limaflò” della marineria pescarese.
Oggi alcuni di questi esemplari, dopo un periodo di ricovero e cure nel Centro recupero e riabilitazione tartarughe marine “L.Cagnolaro” di Pescara, torneranno nelle acque dell’Adriatico accompagnati da volontari del Centro Cetacei, da Guardia Costiera di Pescara e pescatori.
Proprio a questi ultimi era stato distribuito materiale informativo relativo alle operazioni da compiere in caso di cattura accidentale di tartarughe. Sarà l’occasione per consegnare ai comandanti di alcuni pescherecci particolarmente sensibili al tema materiale tecnico utile nei momenti successivi alla cattura accidentale per accogliere a bordo gli animali in attesa del ritorno in porto e della successiva consegna ai volontari del Centro.
Recuperi che continuano incessantemente anche nel 2019: proprio ieri un doppio recupero per il motopeschereccio “Nuova Zita” di Mariolino Camplone (in foto). Due esemplari di Caretta caretta sono stati recuperati al largo di Montesilvano e di Silvi;
Barbetta e Taj sono due tartarughe subadulte, che pesano circa 25 e 39 kg rispettivamente. Pescate accidentalmente, sono state portate a terra e consegnate ai volontari del Centro Studi Cetacei che le hanno trasportate presso il CRTM “L. Cagnolaro” di Pescara dove sono attualmente ricoverate sotto osservazione.