A meno di due giorni dall’omicidio di Christopher Thomas Luciani, il 17enne ucciso domenica pomeriggio, emergono nuovi dettagli sul delitto.
Il decreto di fermo rivela come i due 15enni, “in concorso tra loro”, abbiano ucciso Luciani “con 25 coltellate”, mostrando una crudeltà inaudita mediante calci e sputi mentre la vittima era esanime a terra. La totale assenza di empatia emotiva si manifesta anche nel comportamento successivo al delitto: i due giovani si sono recati presso uno stabilimento balneare per fare il bagno al mare, senza chiamare soccorsi o denunciare il fatto alle autorità.
Un testimone ha descritto i momenti agghiaccianti dell’aggressione, durante i quali ha sentito i rantoli agonizzanti della vittima e le parole sprezzanti dei due aggressori che gli intimavano di stare zitto. Il testimone stesso ha confessato l’incredulità e l’impotenza provata davanti a tale scena. Inoltre, emerge che uno dei presunti assassini abbia gettato il coltello usato per l’omicidio, avvolto in un calzino sporco di sangue, dietro agli scogli dello stabilimento balneare.
Il movente: una questione irrisolta
La dinamica dell’omicidio sembra ruotare attorno a una somma di denaro, circa 250 euro, che la vittima doveva a uno dei ragazzi indagati. Secondo gli interrogatori degli altri giovani coinvolti nella vicenda, tutti si erano incontrati alla stazione di Pescara prima del tragico evento. Uno degli indagati aveva già con sé il coltello prima dell’incontro al Parco Baden Powell. Interrogativi rimangono sul perché anche l’amico dell’indagato principale abbia partecipato all’efferata aggressione.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha commentato l’accaduto evidenziando come questo omicidio sia indicativo della grave questione della droga tra i giovani oggi in Italia. Nonostante le famiglie degli indagati non appaiano legate a contesti degradati, la tragedia mette in luce come incidenti stradali inspiegabili e omicidi possano avere radici comuni nell’assunzione di stupefacenti.
L’impatto dell’omicidio sulla comunità pescarese è palpabile nelle vie della città dove regna lo shock per quanto accaduto. Sui social network si susseguono post e commentari che riflettono su sicurezza urbana, disagio giovanile e responsabilità educative da parte delle famiglie e delle istituzioni scolastiche. Nel parco “Baden Powell”, luogo simbolo della tragedia situato nel cuore cittadino, cittadini hanno lasciato messaggi e fiori per ricordare Thomas Luciani ed esprimere vicinanza alla sua famiglia.