Montesilvano, rissa in pineta: trans minaccia i carabinieri con un coltello

Montesilvano. Obbligo di dimora nel comune di Montesilvano con il vincolo di restare nella propria abitazione dalle 22 alle 7 del mattino.

E’ quanto ha deciso questa mattina il tribunale monocratico di Pescara, presieduto dal giudice Laura D’Arcangelo, nel procedimento per direttissima a carico di un transessuale colombiano di 30 anni arrestato ieri notte con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere le persone.

I fatti sono avvenuti intorno alle 2.15, quando alla centrale operativa dei carabinieri è arrivata la telefonata di una persona, con accento straniero, che ha segnalato una rapina in corso in via Torrente Piomba, all’angolo con via Aldo Moro. Immediatamente è stata inviata una pattuglia e i militari, giunti sul posto, hanno notato un gruppo di transessuali che stavano litigando tra loro. Due di loro hanno richiamato l’attenzione dei carabinieri sul transessuale colombiano, noto pregiudicato, che aveva un bastone tra le mani.

Alla vista dei carabinieri, il trentenne colombiano si è avvicinato alla pattuglia, invocando aiuto e allo stesso tempo nascondendo un coltello, con la mano sinistra, all’interno dei pantaloni. Invitato a consegnare l’arma, il transessuale ha prima negato il possesso del coltello e poi l’ha sfilato dai pantaloni, tentando la fuga a piedi nella pineta.

Dopo essere stato raggiunto dai militari, il transessuale ha cercato di allontanare i carabinieri brandendo il coltello. I carabinieri, servendosi dello spray al peperoncino, sono però riusciti a immobilizzare e arrestare il transessuale. Il processo è stato fissato per il prossimo 13 novembre

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