Montesilvano. “La scarsissima credibilità soggettiva di Fantauzzi e la connessa inattendibilità oggettiva delle sue dichiarazioni accusatorie nei riguardi di Mancinelli, tale da non consentire di valutare la fondatezza dell’una o dell’altra ricostruzione degli eventi, appare per di più priva di adeguati riscontri che facciano propendere per una delle versioni, non potendosi certamente ritenere tale la sola presenza di Mancinelli sul luogo dei fatti al momento della realizzazione dell’omicidio di Bevilacqua”.
È quanto scrive il gip del tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, nel decreto di archiviazione in merito alla posizione di Nunzio Mancinelli, 49 anni, indagato nell’inchiesta sull’ omicidio di Antonio Bevilacqua (in foto), il ventunenne ucciso a colpi di fucile, il 16 settembre del 2017, nel pub Birrami di Montesilvano, dal reo confesso Massimo Fantauzzi.
Mancinelli era stato inizialmente accusato di avere aiutato Fantauzzi nella realizzazione del suo disegno criminoso, ma il giudice – come riporta questa mattina il quotidiano ‘il Centro’ – ha ritenuto che non ci siano “sufficienti elementi di accusa” a suo carico, archiviando la sua posizione “per non aver commesso il fatto”, come richiesto dal pm Paolo Pompa.
Secondo il gip “le diverse versioni fornite da Fantauzzi agli inquirenti, con le quali dapprima ha coinvolto Mancinelli nel proprio proposito criminoso, per poi scagionarlo integralmente e nuovamente coinvolgendolo nell’omicidio di Antonio Bevilacqua, costituiscono chiari indici di sicura inattendibilità dell’indagato”. Alla richiesta del Pm si era opposta la madre della vittima.