Le due imputate sono state condannate poiché, avendo la disponibilità di un appartamento a Montesilvano, avrebbero favorito l’esercizio della prostituzione da parte di altre tre donne, “consentendo loro, in più occasioni, dietro compenso, di ricevere i clienti all’interno dell’appartamento e di avere con loro rapporti sessuali a pagamento”.
L’uomo di origini campane avrebbe favorito e sfruttato l’esercizio della prostituzione da parte delle due imputate e delle altre tre donne, curando per loro l’inserzione di annunci erotici su riviste e siti, con fotografie e numeri telefonici di ognuna, “per consentire a potenziali clienti di contattarle”.