“La Mare-Monti non deve determinare un nuovo assalto alla Riserva naturale del Lago di Penne e uno spreco di denaro pubblico in opere faraoniche”: a dirlo, alla vigilia della riunione convocata dal Governatore d’Abruzzo Luciano D’Alfonso per discutere sul progetto per la strada vestina sono Forum H2O e Stazione Ornitologica Abruzzese.
L’incontro è previsto per il pomeriggio nel palazzo della Provincia di Pescara, dove qualche giorno fa una Commissione si è già riunita alla presenza dello stesso D’Alfonso, fresco reduce dall’assoluzione nell’inchiesta relativa all’appalto per la costruzione dell’arteria.
“Nella lettera di convocazione”, spiegano le associazioni, “si sostiene la necessità di far ripartire l’opera senza dire chiaramente che il cantiere fu sequestrato perché invase una delle aree protette più note in Italia sulla base di una mappa in cui i confini della Riserva erano stati artefatti. Noi ribadiamo la necessità di evitare nuovi progetti faraonici, indirizzando le decine di milioni di euro disponibili su interventi per la mobilità nell’intera area area vestina, con particolare riferimento alla manutenzione delle strade esistenti nella sede attuale, dalla SS 81 alle strade provinciali che sono letteralmente disastrate”.
“Tra l’altro”, proseguono gli ambientalisti, “interventi di questo genere permetterebbero una spesa quasi immediata mentre interventi faraonici avrebbero bisogno della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) e Valutazione di Incidenza Ambientale (V.INC.A.; la Riserva di Penne è infatti anche Sito di interesse Comunitario) le cui competenze sono oggi trasferite allo Stato, con ovvio allungamento dei tempi. Inoltre crediamo che ben difficilmente il Ministero dell’Ambiente darebbe il proprio assenso ad interventi incidenti su una delle aree protette più conosciute d’Italia”.
Le associazioni, quindi, auspicano che “domani le ragioni dei cittadini che fruiscono della rete viaria vestina e dell’ambiente prevalgano rispetto ad idee del passato che finora hanno partorito solo mastodontici progetti deleteri che potevano essere realizzati solo grazie a scorciatoie o peggio, con conseguente immobilismo”.