La documentazione è stata catalogata sia in forma digitale sia cartacea. All’interno del Centro Studi sarà attiva una postazione multimediale, riservata a ricercatori e studiosi, e un’area dedicata alla proiezione dei filmati. “Con questa iniziativa puntiamo ad aprire una riflessione sull’emigrazione italiana di ogni epoca – spiega Davide Castellucci, presidente e fondatore dell’associazione ‘Marcinelle Per non dimenticare’ – mettendola in relazione con l’immigrazione che oggi interessa il nostro Paese, e con l’obiettivo di informare e sensibilizzare soprattutto i nostri giovani”.
Ci saranno inoltre due mostre permanenti: “Il bosco dei ricordi”, uno sguardo intimo attraverso le sensazioni della nipote di un minatore morto a Marcinelle; “Cuore Amaro”, una collezione composta da 50 riviste e quotidiani dell’epoca, non solo italiani, che analizzano i fatti immediatamente successivi alla tragedia. In esposizione anche le attrezzature da miniera, frutto di una donazione privata. “Di particolare interesse, nel nostro archivio digitale, il fascicolo sull’emigrazione clandestina in Belgio – rimarca Castellucci – e le schede provenienti da 10 miniere belghe, con i nominativi degli immigrati italiani e le annotazioni relative agli infortuni”.