Il filone riguarda la mancata realizzazione della Carta di localizzazione dei pericoli di valanga (Clpv). Accompagnato dal suo legale Piergiorgio Merli, l’ex assessore e’ stato interrogato, questa mattina, dal procuratore capo di Pescara Massimiliano Serpi e dal sostituto Andrea Papalia, titolari dell’inchiesta. “Spero che sia stata chiarita la posizione del mio assistito”, ha auspicato l’avvocato, “perche’ era legata soltanto a questi quattro mesi. Eravamo nel periodo della Giunta Del Turco, dove c’erano stati gli arresti e, quindi, le dimissioni non soltanto del presidente, ma anche di alcuni assessori. Srour ha potuto lavorare soltanto per quella che era l’ordinaria amministrazione e le eventuali emergenze che si fossero presentate. E poi nessuno gli ha mai posto problemi o, comunque, nessuno della struttura amministrativa gli ha avanzato il problema della Carta valanghe”.
“L’onorevole ha risposto con serietà a tutte le domande poste. Nel merito non diciamo nulla, penso che questa inchiesta meriti un riserbo e una pacatezza assoluti. Per rispetto della serietà e gravità dell’inchiesta, non prendiamo una posizione che potrebbe essere riduttiva della complessità delle varie posizioni”. Così il legale Tommaso Navarra, al termine dell’interrogatorio del suo assistito Tommaso Ginoble, assessore regionale con delega alla Protezione civile dal 29 aprile 2005 all’11 marzo 2008, indagato a sua volta e ascoltato per quasi due ore, da Serpi e Papalia.
E’ saltato, invece, quello dell’ex presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco, il cui legale ha presentato istanza di impedimento. Intanto si è appreso che, a causa del concomitante sciopero degli avvocati, gli interrogatori del presidente della giunta regionale Luciano D’Alfonso e del sottosegretario con delega alla Protezione civile, Mario Mazzocca, potrebbero slittare rispettivamente al 28 e al 29 giugno.