Inchiesta Pescara, il sindaco Masci: “Mai accorti di nulla”

Pescara. “Io come sindaco ed i miei assessori siamo rimasti attoniti da quanto emerso da questa inchiesta soprattutto per la questione relativa all’uso di sostanze stupefacenti. Non ci siamo mai accorti di nulla e quando venerdì scorso, rispetto alle voci che correvano, ho chiesto a Trisi se fosse vero mi ha assicurato di no”.

E’ quanto ha dichiarato il sindaco di Pescara Carlo Masci durante una conferenza stampa in
Comune convocata per illustrare la posizione dell’amministrazione dopo il terremoto che la
scorsa settimana ha colpito il settore dei Lavori pubblici con l’arresto del dirigente pescarese Fabrizio Trisi per corruzione e di altri dipendenti comunali.

Il primo cittadino è rientrato in città dopo essere stato alcuni giorni a Tel Aviv, per un forum sulla sicurezza, e a Milano per i funerali di Silvio Berlusconi.

Quanto alle vicende sugli appalti, Masci ha detto che “non è compito della politica entrare nel merito delle assegnazioni dei lavori, si tratta di atti gestionali”. Intanto sono state attivate tutte le misure di sicurezza: il dirigente è stato sostituito, i dipendenti indagati allontanati ed istituito comitato strategico per la riorganizzazione dell’attività amministrativa

“Trisi è stato scelto con regolare procedura di selezione pubblica Ex Articolo 110, in base al suo curriculum e alle sue competenze. In questi anni con lui abbiamo avuto sempre un rapporto di stretta fiducia, segnata, talvolta anche da lievi contrasti, come giusto che sia, per via di un suo particolare temperamento, ma né io ne i miei assessori ci siamo mai accorti di nulla. Sulle vicende, poi, emerse riguardo al presunto uso di sostanze  stupefacenti, il mio stile di vita non mi consente di intravvedere comportamenti che possano avere a che fare con questo tipo di abitudini”, ha poi proseguito Masci.

La Procura di Pescara ha emesso 4 mandati in carcere nei confronti del dirigente Fabrizio
Trisi per un presunto giro di mazzette e soprattutto di droga, per l’imprenditore Vincenzo De Leonibus e due spacciatori, mentre tra gli indagati risultano anche due funzionari pubblici, sodali di Trisi e De Leonibus.

Alla luce di quanto sta emergendo dalle indagini, il sindaco ha anche annunciato di aver intanto sostituito Trisi con il dirigente Giuliano Rossi, di aver allontanato i due funzionari sotto inchiesta e di aver istituito un comitato strategico per la riorganizzazione di tutta l’attività amministrativa: “Abbiamo da subito pensato alla salvaguardia dell’Ente, attivando tutte le misure di sicurezza e predisponendoci alla continuità dei lavori, che sono tanti, relativi ai numerosi progetti in campo”.

Momenti di tensione, durante, la conferenza stampa per il blitz dei consiglieri di opposizione che hanno consegnato un documento al sindaco, ricordandogli che già da ottobre lo avevano avvisato sulle presunte anomalie all’interno dell’Ufficio dei Lavori Pubblici e ribadendo l’invito a dimettersi: “Non è mia abitudine – ha precisato Masci – come
principale responsabile di questo Ente, farmi da parte, il mio impegno è quello di ripartire al
più presto con l’attività per rispetto dell’intera collettività”.

“MASCI DEVE DIMETTERSI”

“La gravità delle dichiarazioni e degli atteggiamenti che emergono dalle intercettazioni, non può che costringere il Movimento 5 Stelle a reiterare, con forza e fermezza, la richiesta di dimissioni immediate del sindaco Carlo Masci, responsabile dell’assoluta mancanza di giudizio e vigilanza nei confronti del tecnico Trisi, investito da parte del sindaco di un ruolo fiduciario tanto importante quanto delicato. Una copertura politica così forte e incondizionata da aver permesso, in un settore in cui si investono 100 milioni di euro di fondi pubblici, il proliferare di un sistema del malaffare che ha operato indisturbato per mesi”, affermarlo sono i consiglieri del Movimento 5 Stelle Pescara Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo.

Ma Masci ha già chiarito di non volersi dimettere.

Il Movimento 5 Stelle Pescara, con le altre minoranze presenti in Consiglio, ha protocollato la richiesta di un consiglio comunale straordinario incentrato sulla gestione del settore lavori pubblici del comune e sulle procedure anticorruzione: “Dovrebbe spiegare il sindaco Masci, a conoscenza da mesi dell’indagine, quali azioni ha messo in atto per salvaguardare il Comune dai potenziali presunti illeciti nell’ambito degli affidamenti degli incarichi fiduciari e dei pubblici appalti”, incalzano i pentastellati, “Dovrebbe spiegare il sindaco Masci, insieme all’assessore ai lavori pubblici Albore Mascia, come sia possibile lavorare quotidianamente a stretto contatto con un dirigente in condizioni di alterazione da alcol e droga e rimanere estranei e distanti rispetto ai tanti episodi segnalati da altri dipendenti, da professionisti, da cittadini che entravano in contatto con i soggetti implicati nella vicenda. Dovrebbe spiegare il sindaco Masci perché l’apparato amministrativo e quello politico, entrambi da lui guidati, non hanno avuto nessun anticorpo e antidoto per evitare che accadesse il peggior scempio della storia del Comune di Pescara. Di tutto questo, e non solo, chiederemo conto in questo Consiglio che da regolamento dovrà essere convocato al massimo entro 20 giorni”, proseguono i consiglieri.

“Attendiamo con ansia che il sindaco si assuma la responsabilità oggettiva di quanto accaduto e faccia un passo indietro restituendo dignità all’ente comunale, dignità ai tanti dipendenti onesti del nostro Ente, alle tante imprese serie e professionali che operano correttamente sul nostro territorio, ai tanti professionisti che con il lavoro onesto e responsabile tengono alto il valore di Pescara. Si allontani, con il sindaco, il puzzo insopportabile della corruzione, del malaffare, dell’inciucio in cui, a causa dei collaboratori amici da lui scelti, la nostra città è sprofondata”, concludono i cinquestelle.

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