Il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua, plaude all’iniziativa della Procura di Pescara relativa all’inquinamento del fiume Pescara e affluenti del suo tratto finale, che “finalmente ha messo in campo forze importanti per evidenziare le criticità del fiume che sono sotto gli occhi di tutti da decenni.
Le associazioni da sempre reclamano azioni forti e risolutive. Ricordiamo i dossier annuali sullo stato dei fiumi e gli esposti inviati anche alla Procura di Pescara proprio sulle condizioni del corso d’acqua pescarese alla foce, con concentrazioni rilevantissime di Escherichia coli (lettere del 23 maggio 2016 e del 06 giugno 2016). Purtroppo in quelle note facevamo rilevare che le criticità erano note a tutti. Ricordiamo anche la manifestazione di marzo 2016 a Pescara per il mare e fiumi puliti (foto).
Purtroppo dobbiamo constatare che quelle lettere e quelle iniziative, indirizzate in primo luogo agli enti pubblici a vario titolo responsabili, non hanno trovato che risposte vacue e che solo la Procura ha dato una risposta reale e concreta. In Abruzzo quasi tutti gli agglomerati sono fuori norma non gestendo il carico di liquami prodotto dalla popolazione e dalle attività economiche che, quindi, in buona parte si riversa nei fiumi non depurati. Siamo davanti ad una foto di un fallimento epocale a cui oggi anche la Magistratura ha messo il timbro. Ovviamente i tribunali accerteranno le responsabilità ma è fondamentale cambiare radicalmente approccio da parte delle amministrazioni”.
“Seguiamo la vicenda ormai dal luglio 2015”, hanno commentato Berardino Fiorilli e Armando Foschi (Pescara Mi Piace), “quando per primi abbiamo denunciato il primo sversamento di 30milioni di litri di liquami in appena 17 ore, episodi che, purtroppo, si sono ripetuti in modo costante per l’apertura degli sfiori degli impianti di sollevamento a ogni acquazzone, e gli ultimi quattro episodi datano 8 e 22 giugno, 17 e 23 luglio. Ora attendiamo gli sviluppi della vicenda sperando che vengano fuori le risposte ai mille interrogativi che da mesi continuiamo a porre alle Istituzioni, ovvero a Comune di Pescara, Aca e Arta, circa la legittimità e la correttezza delle procedure adottate nella gestione degli impianti e del depuratore stesso, domande che sino a oggi sono rimbalzate contro un muro di gomma e di silenzi”.
“Siamo soddisfatti dell’intervento della procura sulla maxi inchiesta relativa alle acque del fiume Pescara. Speriamo che finalmente si riesca a fare chiarezza su una questione che investe il nostro territorio in modo così significativo. IL M5S da anni si batte affinché sia fatta chiarezza: abbiamo prodotto esposti, atti politici per portare il dibattito all’interno di Regione Abruzzo e, vicino ai cittadini, abbiamo partecipato alle manifestazioni per chiedere fiumi e mari puliti. L’inchiesta che ad oggi vedrebbe numerosi indagati va a chiedere chiarimenti proprio su quegli aspetti che il M5S ha segnalato come nebulosi. Le nostre acque rappresentano il nostro sostentamento sotto più punti di vista. L’Acqua come fonte di vita ed il mare come risorsa per le economie costiere che guardano al turismo estivo” afferma Domenico Pettinari, consigliere regionale M5S Abruzzo.
“Questa indagine mette un punto fermo nella gestione della problematica “inquinamento batteriologico” del fiume Pescara e del mare antistante. Manca ancora una visione complessiva delle responsabilità anche dell’inquinamento chimico, che purtroppo interessa lo stesso fiume e lo stesso mare. Serve quindi un’indagine più approfondita su questo versante, anche solo concludendo lo studio dell’IZS di Teramo sull’intera asta fluviale, relativamente alla presenza massiccia di metalli pesanti” afferma il consigliere comunale Massimiliano Di Pillo.
(Foto Ansa.it)