Così il sindaco Chiara Trulli, ieri mattina, ha salutato l’arrivo dell’opera monumentale in Largo Gaist, di fronte al Belvedere, in uno sguardo che da oggi la unisce alle cime abruzzesi e al Convento di San Panfilo, sullo sfondo.
La Fanciulla introduce la città nella rete immaginata dall’artista scomparso a gennaio del 2020. Nel progetto, come ha chiarito il presidente della Fondazione Summa Ottorino La Rocca, sono previste altre sedici sculture: la prima è stata installata a Borgotufi, in Molise, altre due sono a Pescara, una a Gessopalena, una a Giulianova e altre stanno trovando collocazione.
Presente alla cerimonia l’ex sindaco Luciano Di Lorito che, rivolgendosi al presidente della Fondazione Pescarabruzzo Nicola Mattoscio, ha ricordato il percorso che portato alla scelta e all’acquisto della scultura: “Ci piaceva l’idea di unire con l’arte di Summa le città, in una sorta di gemellaggio che sono certo si svilupperà, e per esserci avevamo anche stanziato i soldi nel bilancio. Poi la Fondazione Pescarabruzzo ci ha donato questa fanciulla”.
La mattinata si è conclusa con l’intervento di Renato Minore, giornalista poeta e critico d’arte, che ha riassunto il percorso artistico della “Summars” fino alle fanciulle, che omaggiano i lineamenti femminili con l’inconfondibile impronta della grammatica del colore codificata da Summa nel tempo.