Parte della droga era stata occultata in confezioni sottovuoto con prodotti alimentari destinati al compagno detenuto nella struttura, mentre i microcellulari erano stati nascosti nelle parti intime.
La donna é stata sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari perché madre di
una bimba di pochi giorni.
“Non si può che fare un plauso, al risicato personale di Polizia Penitenziaria, che opera
quotidianamente all’interno della casa circondariale di Pescara, in una condizione – spiega in
una nota il sindacato Uspp Abruzzo – a dir poco drammatica, che quest’organizzazione
sindacale, ancora una volta ci tiene ad evidenziare: Ormai la carenza di personale ha
superato il 35% rispetto alla pianta organica, nonostante le molteplici promesse da parte dei vertici dell’amministrazione penitenziaria di un incremento di personale che a tutt’oggi è
stato disatteso”.