Il caso sta destando grande apprensione tra i dipendenti della Procura, il cui accesso agli uffici era stato limitato, nella giornata di ieri, da un provvedimento del presidente del Tribunale, che aveva disposto dei presidi su turnazione.
A quanto si apprende, tuttavia, l’uomo – un collaboratore di un sostituto procuratore – aveva manifestato sintomi febbrili e tosse già da diversi giorni, e dunque c’è il rischio che il contagio sia stato esteso a colleghi, parenti ed altre persone. L’acceso al Palazzo di Giustizia, nel frattempo, resta limitato, sulla base dell’ultimo decreto del Governo e delle disposizioni del presidente del Tribunale, esclusivamente a “magistrati e personale di tutti gli uffici giudiziari, di quelli distaccati dal Comune di Pescara e delle imprese che stanno effettuando i lavori nella struttura”.
Hanno accesso al Tribunale anche “gli avvocati che attestino per iscritto la necessità di accedere per lo svolgimento delle attività urgenti consentite dal decreto, gli avvocati designati quali difensori d’ufficio per il rinvio dei processi penali calendarizzati nello stesso giorno, gli avvocati di imputati per i quali è prevista la trattazione necessaria (udienza di convalida di arresto e del fermo, udienze dei procedimenti nei quali nel periodo di sospensione scadono i termini), i testimoni in processi a trattazione necessaria che saranno giornalmente indicati al presidio di ingresso dalla cancelleria penale e uffici gip/gup”.