All’esito dell’analisi di rischio operata con le innumerevoli banche dati disponibili, sul conto dei tre soggetti economici sono emerse numerose anomalie fino ad emergere quelle relative alla presentazione delle dichiarazioni dei redditi, risultando per alcune annualità “evasori totali”.
Da qui è scattato l’alert che ha portato all’avvio di tre distinte verifiche fiscali. La conseguente attività di indagine è stata svolta capillarmente in considerazione delle quotazioni elevate del tartufo ed è stata condotta sia con la disamina della documentazione contabile acquisita agli atti della verifica, sia con i pertinenti riscontri effettuati con l’ausilio delle varie banche dati in uso al Corpo.
Nel caso in specie, è stato possibile ricostruire anche documentalmente le operazioni attive e passive poste in essere e quindi di ricostruire i redditi ed il volume d’affari delle tre società di Montesilvano e Spoltore.
La mirata attività di verifica, ha consentito di accertare una base imponibile netta non dichiarata per circa 2,8 milioni di euro con un’Iva dovuta per circa 600mila euro; nell’ambito delle verifiche fiscali sono emerse anche violazioni penali-tributarie per due delle tre per infedele dichiarazione e sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria i rispettivi rappresentanti legali.