Dopo l’esposizione dei programmi elettorali, “assunto che ogni candidato, per il territorio, di fatto fino ad oggi non ha fatto niente di costruttivo in relazione alle problematiche” – spiega in una nota Antonio Di Pasquale – abbiamo deciso di presentarci ai seggi elettorale, con in mano la Tessera elettorale e il documento di identità e, giunto il nostro turno, farci registrare ed al momento in cui sarà data la scheda vidimata per recarsi nella cabina elettorale e quindi votare, senza toccare la scheda, dichiarare il rifiuto della scheda e chiedere al Presidente o al Segretario del seggio di mettere a verbale la propria dichiarazione d’intenti, facendo scrivere testualmente: io non voto perché non mi sento rappresentato da nessuno”.
Seguendo il decreto del Presidente della Repubblica 361 del marzo 1957, il presidente o il segretario di seggio prederà atto del rifiuto della scheda e trascriverà la dichiarazione d’intenti sul verbale.
“Così facendo”, conclude Di Pasquale, “i componenti dell’associazione Piano Pulito avranno votato, con la sostanziale differenza che il nostro voto, per giusta causa senza fare alcuna discriminazione, non andrà a nessuno dei candidati ma farà ugualmente cumulo alle presenze”.