Il progetto approvato dalla giunta comunale prevede la stipula di un accordo territoriale e per implementare la rete di inclusione abitativa prevista dalla programmazione sociale del Comune di Montesilvano. L’amministrazione comunale metterà in campo, in particolare, un sistema di benefici fiscali per i proprietari immobiliari che mettono sul mercato alloggi a canone concordato.
Coinvolte: Sunia Sindacato Unitario Nazionale Inquilini, Uniat Unione Nazionale Inquilini Case E Territorio, Sicet Sindacati Inquilini Casa E Territorio, Federcasa – Sindacato Nazionale Inquilini Abruzzo, Assocasa, Conia Pescara, Unione Inquilini – Pescara, Uppi Pescara, Confedilizia, A.S.P.P.I. Pescara, Confappi Pescara, Federproprieta’, Confabitare, Confitalia-Associazione Proprietari Immobiliari.
Il Comune di Montesilvano, con il supporto tecnico dell’Azienda Speciale per i servizi sociali, ha inserito nella progettazione sociale un programma per lo sviluppo di un sistema di housing sociale, un sistema integrato che coinvolge in un quadro comune gli attori pubblici e privati del territorio, coniugando politiche sociali, politiche del lavoro e dello sviluppo economico, con l’intento di realizzare gli obiettivi generali di coesione sociale, sviluppo territoriale e riduzione delle diseguaglianze.
“Sono molto soddisfatta – afferma la presidente Santavenere – perché con questo nuovo progetto siamo riusciti a spostare l’attenzione dalle politiche della casa alle politiche dell’abitare per inserire al centro la persona, il nucleo familiare e il suo intorno di prossimità. Sistema Abitare vuole essere un progetto che pone un percorso di condivisione tra l’Azienda Speciale e le associazioni di categoria, quindi, i proprietari, gli immobili e gli inquilini al fine di dare una risposta, che va al di là della carenza degli immobili, a soggetti con situazioni precarie momentanee e a coloro che non rientrano nell’assegnazione dell’edilizia popolare. Il nostro obiettivo, inoltre, è quello di fornire una risposta con l’opportunità di un affitto a canone calmierato a quelle persone che rientrano in situazioni di povertà. Con questo strumento spingiamo all’autonomia delle famiglie che l’Azienda seguirà con un supporto psicologico e di formazione per l’inclusione lavorativa. Il progetto va svolto in sinergia tra l’ente e le associazioni di categoria per tutelare soprattutto i diritti di proprietà e il diritto alla casa, affinché, non vengano compressi l’uno a discapito dell’altro. Con interventi di riduzione di Imu e Tari. Procederemo a breve con un avviso per creare sul territorio”.
Il patrimonio edilizio privato registra oggi un record di case vuote, abbandonate o sfitte. Il fenomeno è il risultato di un combinato disposto di varie cause tra cui, evidentemente, la crisi economica e la diffidenza verso potenziali inquilini fragili. Gli interventi a sostegno dell’abitare sono finalizzati a creare un modello di social housing che risponda ai crescenti bisogni abitativi della fascia di popolazione indebolita nel mercato libero, ma solvibile in quello calmierato; alla insufficiente disponibilità di alloggi comunali o alloggi ERP e alle necessità di creare una sinergia tra pubblico e privato nel mercato delle locazioni. La risposta deve essere radicata sulla messa in rete di tutte le risorse relative all’housing pubbliche, private e di prossimità, poiché la risposta non può essere limitata alla disponibilità di alloggi residenziali pubblici, ma ampliata al patrimonio immobiliare privato attraverso un modello di mediazione che attua soluzioni sostenibili e favorevoli per le parti.
I destinatari del progetto sono la cosiddetta fascia grigia, ossia le persone già prese in carico dai Servizi sociali, fragili dal punto di vista economico e sociale, appartenenti ad un ceto medio, che si sta impoverendo a causa di fattori di rottura e di crisi spesso imprevisti che non gli permettono di accedere ad una abitazione, quali: l’assenza di reddito dimostrabile o garante, coloro che si separano con conseguente riduzione del reddito, i nuclei familiari di lavoratori in mobilità, esodati, i disoccupati, i nuclei familiari con sfratto esecutivo in atto, gli anziani soli, i giovani a basso reddito, i cittadini o nuclei di origine straniera, le famiglie monoparentali, i nuclei familiari in cui avvengono situazioni di malattia grave o temporanea non autosufficienza e la popolazione vulnerabile che non ha redditi così bassi da accedere all’edilizia popolare ma neanche abbastanza alti per ricorrere al mercato libero. Le azioni previste sono la creazione di una rete con i partner strategici del territorio attraverso un protocollo d’intesa, parte integrante del nuovo redigendo accordo territoriale tra Comune, associazioni e sindacati rappresentanti degli inquilini e dei proprietari immobiliari, la redazione di avviso pubblico per il reperimento di appartamenti messi a disposizione da parte di privati, a canoni calmierati, la messa in disponibilità di alloggi confiscati alla criminalità mafia e assegnati al Comune di Montesilvano a fini sociali, la stipula, ove necessario, di polizze salva affitti a garanzia delle parti. In particolare è previsto lo sviluppo di un sistema di benefici fiscali per i proprietari immobiliari che mettono sul mercato alloggi a canone concordato sostiene l’Assessore Valentina Di Felice, riduzione Imu e Tari secondo le modalità previste nei regolamenti comunali che verranno gradualmente adeguati.
“A seguito dell’incontro avuto con le associazioni di categoria e l’Azienda Speciale – afferma l’assessore Di Felice – l’amministrazione comunale è favorevole ad andare incontro alle richieste e alle proposte fatte dall’Azienda e nel momento in disporremo la sottoscrizione dell’accordo territoriale saremo come ente disponibili e riconoscere la sottoscrizione di Tari e di Imu per i proprietari. All’interno dell’accordo territoriale si vede inserire la casistica proposta dall’Azienda: noi daremo la disponibilità al proprietario dell’immobile a riconoscere il 50% dell’Imu e per l’inquilino di una riduzione della Tari da concordare”.
“Questo è un progetto ambizioso ma non impossibile – afferma il consigliere Forconi – che porterà la città alla ribalta mediatica nazionale. In questo modo, la casa non è più solo un diritto ma anche un premio per i cittadini virtuosi, alleggerendo parallelamente il carico sugli alloggi popolari. La chiave del progetto resta quello di ridurre interventi emergenziali e di attuare strategie di accompagnamento, di presa in carico complessa ed integrata dal punto di vista abitativo e lavorativo”.