“Ormai siamo a parecchie classi in 5 istituti comprensivi”, ricorda l’associazione PescaraBici, tra i promotori della mobilità alternativa in città.
Non mancano, però, alcuni problemi: “Alcuni lavori di messa a norma di diverse scuole stanno causando qualche disorientamento, seppur marginale, nell’organizzazione dei flussi e dei percorsi”, spiega PescaraBici, “le nuove linee di pedibus solcano ora nuove strade e intercettano nuovi incroci, ma anche diversi cantieri, taluni riservati alla nuova mobilità”.
E poi, “già in questo inizio anno va purtroppo rilevata una consuetudine difficile da eliminare, e cioè la concentrazione di auto parcheggiate in prossimità delle scuole sia in orario di ingresso che di uscita, poste soprattutto in seconda fila rispetto agli spazi di sosta già esistenti, ad occupare la normale corsia di marcia”, aggiunge l’associazione.
Come illustrato in foto, “lungo via Muzii, all’orario di uscita dalla scuola primaria e secondaria del terzo circolo, lungo la corsia sud in direzione mare ci sono appena 6 auto in seconda fila che però occupano la corsia di marcia per oltre 30 metri di lunghezza e 2 di larghezza, creando disagio e pericolo per tutti gli altri utenti”.
Di qui l’efficace soluzione del pedibus: “Se si prende la cordata di ragazzi e ragazze, le cui famiglie hanno aderito al pedibus, ebbene 6 di loro occupano meno di 3 metri di lunghezza e 50 centimetri di larghezza, tra l’altro nel cortile di scuola, cioè meno di un decimo delle auto, senza creare alcun disagio”.