Pescara. Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs della provincia di Pescara chiedono chiarezza e certezze sulle sorti dei dipendenti Auchan-Sma/Ipersimply nell’ambito del processo di riorganizzazione conseguente all’acquisizione da parte di Conad.
Oggi è previsto un nuovo incontro al Ministero, quarto appuntamento della trattativa che interessa in Abruzzo oltre 400 lavoratori. Contestualmente i dipendenti dei punti vendita abruzzesi, che insistono principalmente nelle province di Pescara e Chieti, oltre a quello di Silvi, sciopereranno.
Da ogni regione partirà un pullman con delegazioni di lavoratori: dall’Abruzzo ne arriveranno a Roma cinquanta. “Si tratta di un passaggio abbastanza pericoloso – afferma il segretario della Fisascat Cisl Pescara, Davide Frigelli – Conad ha acquistato l’intero pacchetto azionario di Auchan per un miliardo di euro, ma Auchan Italia ha 650 milioni di euro di debiti. Debiti che ovviamente stanno nei punti vendita. Conad, che ha una fortissima concentrazione di punti vendita in Abruzzo, avrebbe quindi libertà di decidere quali negozi mantenere aperti e quali no”.
“Nell’ambito delle trattative – aggiunge – i sindacati hanno ottenuto l’assenso all’utilizzo degli ammortizzatori sociali laddove ce ne fosse bisogno. Conad dovrebbe essere contenta di questo e invece non si è ancora pronunciata”.
Ai dipendenti a rischio occupazionale arriva anche la solidarietà della federazione di Pescara di Sinistra italiana.Daniele Licheri, segretario regionale, e Pierpaolo Di Brigida, segretario provinciale, chiedono che vengano salvaguardati tutti i posti di lavoro nell’area metropolitana, e affermano: “La situazione rischia di avere serie ripercussioni sull’occupazione nella provincia di Pescara, visto l’enorme affollamento di strutture commerciali e di supermercati. Il pericolo di un monopolio da parte di Conad e di una sua riorganizzazione sulla pelle dei lavoratori è molto alta”.