Pescara. “Anche sulla importantissima infrastruttura dell’Alta Velocità Pescara-Roma – chiave di volta dello sviluppo dell’intero Abruzzo – si è accesa una sterile polemica populista che nulla ha a che vedere con la politica e, soprattutto, con la politica amministrativa”, ad esordire così in una nota i coordinatori provinciali di Italia Viva Pescara, Alessandra Renzetti e Carmine Ciofani.
“Nel 2017 il Presidente Luciano D‘Alfonso aveva annunciato un Accordo di Programma tra RFI e Ministero delle Infrastrutture che riconosceva l’importanza strategica della tratta e stanziava finanziamenti per i primi interventi (Sulmona-Roma). A marzo del 2020, il Presidente Marsilio, il Presidente Zingaretti, il Ministro delle Infrastrutture e l’Amministratore Delegato di RFI hanno sottoscritto un protocollo d’intesa in cui RFI si impegnava a redigere e a realizzare il progetto ed il Ministero a finanziarlo”.
“Oggi, a luglio 2020, un esponente di Fratelli d’Italia presenta – pare, fuori tempo massimo – un emendamento in Commissione Bilancio della Camera per far inserire la Pescara – Roma nella lista delle “ opere ferroviarie per lo sviluppo del Mezzogiorno”. L’emendamento – pare inutile, visto il protocollo già sottoscritto – viene bocciato e infuriano le polemiche sui media. In ogni caso però, appare sconcertante il dilettantismo politico-amministrativo di Marsilio. Lo scontro e le polemiche tra Partiti possono avere un senso – forse – nelle campagne elettorali permanenti del nostro Paese, ma quelle tra abruzzesi su un tema così strategicamente condiviso, non sono sicuramente utili all’Abruzzo e lui, che è il Presidente di tutto l’Abruzzo e non il Segretario regionale di Fratelli d’Italia, dovrebbe saperlo bene. Come Presidente ha il dovere di agire in rappresentanza di tutta la Regione, ponendo in essere tutte le azioni di coordinamento, concertazione e persuasione istituzionale che il suo ruolo gli richiede e gli permette, con il coinvolgimento di tutte le forze, non solo politiche, ma anche sociali, sindacali e produttive locali. Si richiedono meno polemiche e più azioni concrete. Chi più di un Presidente di Regione?”.