Pescara. Si chiama Itinere ed è il primo Cam a Pescara, ovvero il primo centro di ascolto per gli uomini maltrattanti.
Si trova in via Polacchi 19 e questa mattina a inaugurarlo, tra i tanti, c’erano il sindaco di Pescara Carlo Masci, il prefetto Giancarlo Di Vincenzo, le massime autorità delle forze dell’ordine della città, la presidente della commissione comunale Politiche sociali Maria Rita Carota, l’assessore comunale alle Politiche sociali Adelchi Sulpizio e il coordinatore del Cam Michele Poli.
“E’ un’iniziativa che abbiamo voluto con forza- ha spiegato all’agenzia di stampa Dire Sulpizio-, perché riteniamo rappresenti un ulteriore tassello contro la violenza di genere. E’ per questo che ho lanciato l’hashtag ‘365 giorni no alla violenza sulle donne’: non possiamo ricordarcelo solo l’8 marzo o il 25 novembre. E’ qualcosa che dobbiamo combattere tutti insieme”.
Una nuova realtà finanziata anche dalla Regione e che si rivolge non solo agli uomini che la violenza l’hanno già compiuta, ma anche a chi teme di poterlo fare. Nel centro, ha spiegato Poli, “gli uomini troveranno colloqui individuali e lavori di gruppo condotti sia da uomini che da donne così che potranno confrontarsi sia con il maschile che con il femminile e rielaborare gli atti compiuti e anche la loro mascolinità, cioè il loro modo di essere uomini e magari riappacificarsi con le proprie famiglie”.
L’accesso è gratuito e si lavora a protocolli con la Prefettura e le carceri, hanno specificato sia Poli che Sulpizio, per avviare dei veri e propri processi di recupero. Sul come si intende sensibilizzare gli uomini maltrattanti a rivolgersi al centro, visto che riconoscersi come tali non è facile, il coordinatore del Centro Itinere, rispondendo all’agenzia Dire afferma: “Serve una rete e noi siamo un pezzo della rete antiviolenza della città. Soprattutto serve che tutta la cultura intorno e le istituzioni premano per dimostrare loro che sono uomini che devono cambiare. Fino ad oggi ci si è occupati soltanto delle vittime, delle donne, ma era troppo tardi. Se si vuole anticipare la violenza e’ sugli uomini che bisogna spingere perché si rendano conto. Serve una cultura condivisa che spinga questo e una rete antiviolenza che li invii qui”.
In una prima fase le attività si svolgeranno online, ma presto, assicurano i referenti, il centro sarà operativo in presenza. A breve, così ancora Poli, ci sarà anche una manifestazione di interesse del Comune per radunare gli operatori locali e ampliare l’equipe del centro che sarà comunque aperto anche alle donne che hanno bisogno di sostegno. Questi i numeri di telefono cui rivolgersi: 380 3651339 e 085 9561793, oltre alla mail centromaltrattanti@comune.